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Khaby Lame è dislessico: “Non fatevi imporre limiti dagli altri, ponetevi i vostri e superateli”

Khaby Lame è certamente il TikToker più famoso del momento, grazie ai suoi divertentissimi video che l’hanno portato a diventare uno dei personaggi italiani maggiormente noti all’estero.

Quello che però in pochi sanno è che Khaby è dislessico, come ha confermato lui stesso in un’intervista rilasciata alla testata Fanpage.it.

Rispondendo ad alcune domande su di lui poste dagli utenti a Google, il TikToker ha confermato di soffrire di dislessia e di aver avuto sempre problemi con la lettura.

Khaby Lame, per soddisfare a pieno la richiesta posta, ha precisato di non essere solo dislessico, ma anche discalculico.

Nello specificare il suo Disturbo Specifico dell’Apprendimento, Khaby Lame non si è soffermato sui dettagli del suo percorso, limitandosi a dire di aver superato ogni tipo di ostacolo grazie ad un atteggiamento sempre volto alla positività.

“Non è che perché sei dislessico non arriverai mai a un punto – ha detto il celebre TikToker nella risposta – La gente secondo me, quando ti dice che non arriverai mai ad un punto, alla fine ti sta ponendo i suoi limiti. Ma quelli sono i limiti degli altri, non i tuoi”.

“Devi sempre tenere la testa alta e non porti i limiti degli altri, ma porti i tuoi e superarli”, ha poi aggiunto.

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Studenti con DSA, nel modello 730 la detrazione del 19% per le spese sostenute

Nel modello 730/2021 è possibile detrarre anche le spese sostenute per gli studenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). La detrazione, pari al 19%, riguarda sia i familiari a carico che il richiedente.

La detrazione è valida fino al compimento della scuola secondaria di secondo grado e riguarda gli strumenti compensativi e i sussidi tecnici informatici indispensabili per favorire il corretto apprendimento degli studenti con DSA.

La sezione riguardante tale detrazione è quella relativa agli “Oneri detraibili”, dove vanno compilati i righi da E8 a E10 con il codice 44.

La detrazione può variare in base al reddito. Fino a 120.000 euro è confermata la detrazione del 19%, mentre tra i 120.000 e i 240.000 la detrazione diminuisce in modo progressivo all’aumentare del reddito del contribuente; infine, sopra la soglia dei 240.000 euro di reddito la detrazione subisce l’azzeramento.

Per poter usufruire della detrazione, è necessario un certificato rilasciato dal Servizio Sanitario Nazionale, da uno specialista o da una struttura accreditata, che vada ad attestare la diagnosi di DSA (dislessia, disgrafia, discalculia e/o disortografia).

Le spese sostenute, come accennato, riguardano strumenti e sussidi come sintesi vocale, registratore, programmi di video scrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe concettuali e anche i computer necessari per i programmi di video-scrittura. Per ognuna di queste spese è necessario presentare la fattura o lo scontrino fiscale, che vale come documentazione per ottenere la detrazione.

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Kate Winslet e la dislessia del marito: “Mi aiuta comunque, leggiamo i copioni insieme”

Il marito di Kate Winslet, Edward Abel Smith, è dislessico, ma nonostante il Disturbo Specifico dell’Apprendimento non manca mai di fornire un prezioso aiuto a sua moglie nel lavoro, in particolare nella lettura dei copioni. 

Lo rivela la stessa attrice, diventata famosa in tutto il mondo grazie alla splendida interpretazione nel film Titanic (1997) in cui recitò al fianco di Leonardo Di Caprio. Kate Winslet, in un’intervista rilasciata al New York Times, ha tenuto a precisare che suo marito è il “casalingo più sexy e gentile che esista al mondo”

Oltre ad essere un papà “affettuoso e disponibile”, Edward Abel Smith ama aiutare sua moglie nel lavoro, specialmente con i copioni. 

“Per lui è difficile leggere a voce alta eppure si sforza di farlo per me – racconta la Winslet nel corso dell’intervista – Lui è vegano, fa yoga e pratica nuoto in acqua fredda”. 

Edward Abel Smith è il terzo marito di Kate Winslet, che è stata già sposata con l’assistente alla regia Jim Threapleton, con cui è salita all’altare nel 1998, e con Sam Mendes, sposato nel 2003.

Kate e Edward si sono invece detti reciprocamente sì nel 2012. A partire da domani, mercoledì 9 giugno, arriverà su Sky e NOW la miniserie HBO ‘Omicidio a Easttown – Mare of Easttown’ che vede protagonista proprio la famosa attrice.

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Patente di guida e prova teoria, introdotti strumenti compensativi per i candidati con DSA

Buone notizie per tutte le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che dovranno affrontare i test per il conseguimento della patente di guida.

Il decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, stabilisce infatti l’introduzione degli strumenti compensativi per consentire alle persone dislessiche di poter svolgere l’esame di teoria senza discriminazioni.

In particolare, viene esteso per le persone con DSA il tempo per la prova di teoria (40 minuti invece di 30, ndr) e viene introdotta la possibilità per il candidato di chiedere l’ausilio di un file audio anche per il conseguimento della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) per gli usi professionali (per la patente di guida questo strumento compensativo è già previsto).

Anche per il conseguimento della Cqc viene esteso il tempo per l’esame di teoria a 20 minuti in più per la parte comune e quella specialistica e dieci minuti in più per la sola parte comune o per quella specialistica.

Ma non è tutto, perché anche l’iscrizione agli esami di teoria per le persone con DSA è stata resa più semplice. Non è più necessario presentare il certificato rilasciato dal neuropsichiatra: i candidati dislessici potranno infatti presentare il certificato rilasciato dal Servizio sanitario nazionale che attesti la diagnosi DSA.

Nel decreto viene inoltre precisato che la Direzione generale della Motorizzazione è tenuta ad organizzare la prova di teoria utilizzando un sistema informatizzato con l’ausilio di un file audio per i quiz.

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Vrailexia, il progetto europeo per l’inclusione all’Università

Sono circa 36.000 le studentesse e gli studenti con certificato di disabilità o DSA che fanno parte della popolazione universitaria. Il 43% di questi iscritti hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Sono dati che emergono dall’indagine effettuata dall’Agenzia di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), in collaborazione con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD).

La grande precisione di questi dati mette in evidenza come gli Atenei italiani stiano riuscendo a strutturarsi in maniera sempre migliore dal punto di vista dell’inclusione.

Non a caso, alcune Università portano avanti dei progetti di eccellenza che riguardano proprio l’inclusione in ambito universitario: un esempio lampante è Vrailexia, l’idea dell’Università della Tuscia per lo sviluppo di strumenti di supporto basati sull’intelligenza artificiale tramite una rete tra gli Atenei d’Europa.

Un progetto che vede la collaborazione di altri Atenei (in Italia l’Unipg, ndr), anche esteri. L’Associazione Italiana Dislessia (AID) è partner di questa importante iniziativa.

Tramite una piattaforma digitale che prende il nome di Be Special vengono quindi raccolti dati che fanno riferimento soprattutto alla dislessia, come ad esempio aspetti psicologici, ansia e difficoltà. L’intelligenza artificiale elabora tutte queste informazioni per fornire risposte e percorsi personalizzati.

Infine, sempre tramite Be Special, i docenti possono formarsi al meglio osservando le simulazioni delle difficoltà riscontrate dagli studenti e dalle studentesse con dislessia. Il progetto prevede due percorsi formativi, uno rivolto ai docenti e l’altro agli studenti e alle studentesse in cui viene utilizzata la metodologia dell’hackathon.

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I servizi segreti britannici cercano dislessici: “Hanno capacità uniche”

Mentre in Italia gli oltre due milioni di dislessici fanno fatica anche ad accedere ad un colloquio, altrove le persone con DSA vengono impiegate in mansioni altamente qualificanti proprio perché in possesso di caratteristiche uniche.

Nel Regno Unito, infatti, l’agenzia governativa GCHQ si giova del supporto delle persone con dislessia per respingere gli attacchi alla sicurezza informatica.

L’individuazione di schemi di eventi o dati, così come la grande abilità nel risolvere enigmi e problemi apparentemente inestricabili, rendono i soggetti con DSA un supporto fondamentale per le agenzie di spionaggio.

Come affermato dal direttore della strategia presso GCHQ, Jo Cavan, le agenzie di spionaggio hanno bisogno di “persone in grado di connettere idee, che possano pensare visivamente, che possano usare il loro intuito”, ed è per questo che i soggetti dislessici diventano decisivi.

“Esaminano molti dati e trovo che la mia dislessia mi aiuti a vedere il quadro generale e alcuni schemi che non sono sempre evidenti a tutti gli altri intorno a me”: sono le parole di Charlotte, un funzionario dell’intelligence che lavora proprio con l’agenzia governativa britannica.

In un periodo storico dove i conflitti si spostano dai territori al cyberspazio, il reclutamento di soggetti dislessici permette di avere vantaggi considerevoli.

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DSA e lavoro, la battaglia del giovane avvocato: “Ho fatto cambiare la legge sull’esame”

Sono oltre due milioni in Italia le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), che rischiano di essere escluse dal mondo del lavoro. Molti di loro, infatti, non riescono neppure a giungere ai colloqui, nonostante il loro costante impegno.

E’ per questo che fortunatamente ci sono persone che continuano a battersi per i diritti delle persone con DSA, tra cui proprio l’inserimento ne contesto lavorativo.

Antonio Caterino, 34 anni, perugino, lavora come avvocato in uno dei più importanti studi legali del nostro Paese. Qualche giorno prima della sua laurea, nove anni fa, Antonio scoprì di avere tutti e quattro i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Ne ha parlato lui stesso alla testata Fanpage, sottolineando come le valutazioni da parte delle aziende siano basate su parametri che non tengono minimamente conto delle difficoltà vissute dalle persone con DSA.

Colloqui, quindi, ma anche concorsi pubblici ed esami abilitanti alla professione: sono molte le situazioni in cui le persone con DSA vengono discriminate. Antonio Caterino non usa giri di parole, evidenziandola come una “lesione delle pari opportunità”.

“Per questo motivo – spiega l’avvocato a Fanpage – l’Ordine degli avvocati e la Corte d’Appello hanno deciso di siglare un accordo che istituzionalizza le misure compensative qualora fossero presenti persone con Dsa”.

Oltre alla sostituzione delle prove scritte con un esame orale, le persone con DSA possono usufruire degli strumenti compensativi per lettura, scrittura e calcolo, e possono disporre anche di un tempo superiore per portare a termine la prova.

Lo stesso Caterino ha eseguito l’esame avvalendosi di questi strumenti. “Solo così ho potuto godere delle stesse chance dei miei colleghi”, afferma il 34enne.

La vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, sostiene la battaglia portata avanti dal giovane avvocato. Il ddl Rossomando (attualmente depositato al Senato) dovrebbe essere in grado di superare le lacune normative presenti nella legge 170.

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L’AID replica a Pomeriggio 5: “La dislessia non è una malattia e non si cura”

Le affermazioni espresse nella trasmissione “Pomeriggio 5” non sono andate già all’Associazione Italiana Dislessia (AID).

Durante il programma condotto da Barbara D’Urso, il concorrente dell’Isola dei Famosi 2021, Akash Kumar, ha rivelato di essere dislessico, spiegando di avere difficoltà soprattutto quando discute in maniera concitata con altre persone.

La conduttrice ha commentato parlando della dislessia come “una malattia seria”, precisando che è possibile “curarla”.

L’AID ha quindi ritenuto opportuno inviare una nota al programma Mediaset, chiedendo anche di poter intervenire in una delle prossime puntate per aiutare a fare chiarezza e a divulgare una corretta informazione sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

La dislessia, sottolinea l’AID, non è una malattia, bensì “un disturbo del neuro-sviluppo che riguarda la capacità di leggere, scrivere e/o calcolare in modo corretto e fluente”. Inoltre, l’Associazione Italiana Dislessia precisa che questo disturbo accompagna l’individuo “per tutta la vita”.

Il disturbo, pertanto, non si cura, ma può essere compensato con una serie di strategie e strumenti.

La dislessia e gli altri disturbi specifici dell’apprendimento non sono causati da alcun deficit d’intelligenza o sensoriali, nè tantomeno da contesti ambientali o problematiche psicologiche. Come precisa l’AID, “dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo”.

“Riteniamo che tutti gli organi di informazione, specialmente quelli che raggiungono il grande pubblico televisivo – conclude l’AID – debbano affrontare questi argomenti con serietà e attenzione, nel rispetto della dignità di tutti i cittadini italiani con DSA”.

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Dislessia, lettura più facile grazie a Gary

Uno strumento tecnologico, denominato Gary, può venire incontro agli alunni con dislessia e aiutarli nella comprensione del testo.

Tutto merito di uno studio, portato avanti dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento assieme alla Fondazione Bruno Kessler, un ente di ricerca attivo nel settore scientifico tecnologico.

L’indagine ha visto protagonisti 40 bambini e bambine di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Metà di loro presentavano una diagnosi di dislessia, mentre l’altra metà aveva capacità di lettura classiche.

Con Gary, uno strumento simile ad un tablet sviluppato proprio dalla Fondazione, si può avere allo stesso tempo la lettura ad alta voce del testo e l’eye tracker, ovvero il dispositivo che monitora se lo sguardo del lettore sul testo digitale si sofferma sulla parola che segue, che viene a quel punto evidenziata.

Gary è innovativo proprio perchè non si limita a riprodurre a voce alta il testo, ma porta a compimento l’operazione “settandola” con la velocità di lettura del bambino o della bambina, seguendo il ritmo di chi legge.

La comprensione del testo viene quindi resa molto più facile, come spiega il professor Massimo Zancanaro, tra gli autori dello studio: “Il miglioramento è evidente rispetto alle tecnologie di supporto alla lettura basate sul solo audio – afferma il docente al quotidiano ‘Il Giornale’ – Tecnologie, queste, che non agiscono sull’attenzione del bambino, ma che invece tendono solo a sollevarlo dalla difficoltà della lettura di un testo”.

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Leonardo Da Vinci era dislessico? Uno studio lo confermerebbe

Leonardo Da Vinci era affetto da ADHD, un disturbo caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività.

Un’ipotesi caldeggiata dall’Università di Pavia e dal King’s College di Londra, che hanno condotto una ricerca sulla strepitosa creatività di Leonardo ma anche sul suo portare avanti più progetti contemporaneamente, arrivando a rinviarne molti lasciandoli incompleti.

Inoltre, oltre al fatto che il genio italiano fosse anche mancino, lo studio evidenzia come Leonardo fosse anche probabilmente dislessico.

Secondo Paolo Mazzarello del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia, il Disturbo Specifico dell’Apprendimento di Leonardo emergerebbe dagli errori commessi in alcuni suoi scritti.

Mazzarello precisa che il Da Vinci “mancava di perseveranza, senza una pressione o una guida esterna che lo spronava si perdeva”. La presunta diagnosi di dislessia potrebbe aiutare a capire il motivo che spingeva Leonardo ad abbandonare molti dei progetti cominciati.

Nel saggio, sia Mazzarello che Marco Catani, direttore del Natbrainlab al King’s College di Londra, evidenziano “l’eccessivo tempo dedicato alla progettazione delle idee e la mancanza di perseveranza” come cause che hanno prodotto un effetto dannoso e che hanno impedito a Leonardo di “finalizzare compiti che in un primo momento avevano attirato il suo entusiasmo”.