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Il nuovo libro di Roberto Giacobbo scritto con il font per dislessici

Si chiama “Storia alternativa del mondo. Un viaggio pieno di sorprese nel cammino dell’uomo. Dalle piramidi ai giorni nostri” ed è il nuovo libro di Roberto Giacobbo, edito da Mondadori.

“In alcuni momenti la storia potrebbe essere andata in maniera molto diversa da quella che conosciamo”, scrive il noto giornalista e conduttore, cercando sempre di mantenere quell’alone di mistero che caratterizzano i suoi lavori e i programmi che lo vedono protagonista.

Ma la caratteristica principale di questa nuova opera di Giacobbo è un’altra, ovvero l’utilizzo del carattere tipografico ad alta leggibilità EasyReading, che rende la lettura molto più semplice soprattutto a coloro che soffrono di dislessia.

Il carattere tipografico, che prende il nome proprio dalla società EasyReading che ha provveduto a realizzarlo, viene spesso utilizzato anche in altri contesti, come la comunicazione dei musei, le didascalie delle opere e altro ancora.

E’ lo stesso Giacobbo a spiegare all’ANSA le motivazioni che lo hanno spinto ad adottare questo font per il suo nuovo libro: “Credo moltissimo nella sua importanza non solo perché facilita la lettura ai soggetti dislessici, ma anche perché la rende più fluente ai soggetti che non presentano alcun tipo di problemi nella lettura – afferma il giornalista, scrittore e conduttore – Nel programma lo usiamo in tutti i testi in sovraimpressione e, dopo averlo adottato nel mensile, mi è sembrato naturale confermare questa scelta anche nel libro”.

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“La dislessia è il mio Superpotere”, l’esibizione di Bea Lambe a X Factor commuove i giudici

Una canzone dedicata interamente ad uno dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento più diffusi, ovvero la dislessia. Nella puntata di ieri sera delle audition di X Factor 2020 (la seconda di questa nuova edizione del format, ndr) ha suscitato impressioni molto positive la concorrente Beatrice, in arte “Bea Lambe”.

Beatrice, che ha 20 anni, si è presentata per la prima volta ad un provino. Nonostante ciò, la ragazza non si è lasciata prendere dall’emozione, proponendo la canzone “Superpotere”, scritta da lei.

Una canzone che parla proprio di quel disturbo, la dislessia, che la accompagna fin dalla tenera età e che le ha fatto vivere un periodo tutt’altro che semplice. Ma è la stessa Bea Lambe a spiegare che con l’aiuto degli altri tutto si può superare. Anche la dislessia.

“Credo che ognuno di noi ha dei superpoteri – ha detto Beatrice alla giuria – e che quello che noi pensiamo sia un difetto potrebbe essere un superpotere”.

I giudizi sono stati tutti positivi. Emma Marrone le ha attribuito una certa dolcezza, “ma anche due palle così”. Per Mika, “una cosa speciale si può riconoscere velocemente”.

Anche Hell Raton, Manuel Agnelli e Alessandro Cattelan sono rimasti colpiti dall’esibizione di Bea Lambe, che può quindi continuare il suo percorso.

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Dislessia e disgrafia, il metodo più adatto. Sì allo stampato maiuscolo

Nella recente intervista rilasciata al portale “Tecnica della Scuola”, la dottoressa Alessandra Luci – psicologa, psicoterapeuta e logopedista – ha affrontato nel dettaglio le problematiche inerenti dislessia e disgrafia, tra i più noti disturbi specifici di apprendimento che si evidenziano nei primissimi anni della formazione primaria.

La dottoressa Luci rimarca che l’adozione del metodo globale non è la scelta migliore, in quanto risulterebbe addirittura “ritardante” nell’acquisizione di una certa fluenza e correttezza di lettura.

Una possibile alternativa è quindi il metodo fono-sillabico o semplicemente il sillabico, dove ogni consonante viene abbinata alla forma di un determinato oggetto. L’esempio più calzante è quello della M, che viene normalmente individuata con la montagna. Inoltre, è possibile stabilire coppie di consonanti per evidenziare le difficoltà dal punto di vista grafico: la M e la N, ad esempio, ma anche la P e la B o la D e la R.

La dottoressa Luci smentisce poi la convinzione che le lettere scritte in stampatello predispongano alla dislessia o alla disgrafia. Secondo l’esperta, infatti, lo stampato maiuscolo consente una più semplice distinzione sul piano visivo nel momento della lettura, e risulta anche più agevole da eseguire durante la scrittura. Questo perchè si tratta di una scrittura bilineare, a differenza dello stampato minuscolo e del corsivo che sono invece quadrilineari.

Per questo, la dottoressa Luci consiglia di introdurre il corsivo solo se si ha la certezza che il bambino “abbia stabilizzato ed automatizzato la corrispondenza fonema-grafema in stampato”.

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Dislessia e disgrafia, disturbi “diversi”. Ma si può intervenire

Non è raro che un bambino manifesti degli insuccessi durante i primi mesi della scuola primaria. Spesso si tratta di lievi difficoltà che si risolvono spontaneamente, ma in alcuni casi può trattarsi di dislessia o disgrafia.

Entrambe le situazioni rientrano nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come ricorda la dottoressa Alessandra Luci, psicologa/psicoterapeuta, D.U. in Logopedia, che si occupa proprio di questi aspetti.

La dottoressa Luci, in un’intervista rilasciata al portale online “Tecnicadellascuola”, rimarca le differenze tra dislessia e disgrafia, sottolineando che la prima è un disturbo della lettura che si manifesta con una spiccata lentezza della lettura a voce alta e anche da una minore correttezza rispetto a quanto ci si aspetterebbe dall’età anagrafica; la seconda, invece, è un disturbo della grafia, con l’aspetto grafico della scrittura che appare meno qualitativo e anche meno fluente.

Sempre la dottoressa Luci rimarca che dislessia e disgrafia non sono affatto la stessa cosa, e che non è detto che un bambino dislessico sia necessariamente anche disgrafico o viceversa. I due sistemi sono “separati, diversi e distinguibili”, e hanno origini differenti, pertanto non devono necessariamente essere interpretati come manifestazioni dello stesso fattore paragenetico nel caso si presentino in contemporanea su un bambino o una bambina.

Ma è possibile intervenire? E se sì, in che modo? Le indicazioni le fornisce direttamente il Ministero nelle Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, dove vengono chiariti i metodi di insegnamento e apprendimento da utilizzare con i bambini che manifestano Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come appunto la dislessia e la disgrafia.

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Maya Hawke racconta la sua dislessia: “Da bambina mi cacciarono da scuola”

La star di Stranger Things, Maya Hawke, rappresenta senza dubbio uno stimolo a combattere i pregiudizi per tutti coloro che soffrono di dislessia.

La Hawke ha infatti rivelato al quotidiano britannico “Metro” di essere stata espulsa dalla sua scuola perchè non era in grado di leggere. Nonostante questo traumatico episodio, l’attrice è riuscita comunque ad emergere, coronando il suo sogno.

La figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke è una delle star di Hollywood più acclamate per via del film “Mainstream” (uscito il 5 settembre e diretto da Gia Coppola, ndr), che verrà proposto questo weekend alla 77a Mostra del cinema di Venezia. Ma la 22enne ha parlato anche del suo passato, quando si è ritrovata costretta a dover combattere contro le difficoltà di apprendimento.

“Sono stata espulsa dalla scuola da bambina per non essere in grado di leggere – racconta Maya Hawke – Sono andata in una scuola speciale per bambini con difficoltà di apprendimento e mi ci è voluto molto tempo per imparare a leggere. Ancora oggi ho delle difficoltà”.

Una situazione che ha scatenato anche atti di bullismo nei suoi confronti. “Fortunatamente entrambi i miei genitori hanno fatto un ottimo lavoro nell’incoraggiarmi a essere creativa”, ha detto la star di Stranger Things.