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Inclusione e talento: il ruolo dei lavoratori con DSA nel mondo del lavoro

Empoli e Firenze diventano il fulcro di un dibattito cruciale: valorizzare il ruolo delle persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) nel contesto lavorativo.
Sebbene la dislessia, la discalculia e la disgrafia siano spesso associate all’ambiente scolastico, è ora di spostare l’attenzione verso il mondo professionale.

In Italia, si stima che circa 3 milioni di lavoratori siano DSA, molti dei quali non hanno mai ricevuto una diagnosi a causa della mancanza di strumenti adeguati durante il loro percorso scolastico.

Una svolta significativa è arrivata con l’introduzione della legge 25/2022, che garantisce ai lavoratori certificati misure di supporto personalizzate e pari opportunità nelle selezioni e nei colloqui.

A Firenze si è tenuto un evento dedicato a questo tema, organizzato da Francesca Riccardi, commercialista empolese con oltre 30 anni di esperienza, in collaborazione con Grazia Maltinti, presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Commercialisti di Firenze. L’incontro, intitolato “Pari opportunità e diritti per le lavoratrici e i lavoratori con DSA”, ha avuto un taglio pratico e informativo.

Riccardi ha sottolineato come le imprese possano trarre vantaggio dall’inclusione dei lavoratori con DSA, adottando protocolli che favoriscano l’accessibilità e la produttività. Ha citato esempi internazionali come la Cina, dove le istruzioni operative sono fornite tramite video brevi, rendendo il lavoro più agevole per tutti, indipendentemente dal disturbo.

Barbara Antonini, coordinatrice del presidio territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Toscana Centro e Costa, ha evidenziato il ruolo centrale delle aziende nella promozione dell’inclusione sociale. Secondo Antonini, le imprese non sono solo motori economici ma anche agenti di cambiamento culturale su temi come uguaglianza e diversità. L’incontro ha suscitato interesse tra gli imprenditori locali, aprendo la strada a nuove iniziative per valorizzare le competenze dei lavoratori con DSA.

La sfida ora è tradurre queste idee in azioni concrete: formazione, sensibilizzazione e adozione di strumenti innovativi per trasformare il posto di lavoro in un ambiente inclusivo e produttivo per tutti.

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Dislessia: nuove strategie e tecnologie per una didattica inclusiva

La dislessia, una delle principali forme di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), interessa una percentuale significativa della popolazione scolastica italiana.

Innovazione didattica: l’integrazione dei videogiochi

Un approccio che sta guadagnando terreno è l’utilizzo dei videogiochi d’azione combinati con metodi tradizionali. La tecnica della Repeated Reading (RR), che prevede la lettura ripetuta di un brano per migliorare fluidità e comprensione, ha dimostrato risultati ancora più efficaci se alternata a sessioni di videogiochi d’azione.
Questi giochi non solo stimolano funzioni cognitive legate alla lettura, ma aiutano anche a ridurre l’ansia e aumentare la motivazione degli studenti.
Ad esempio, gli insegnanti hanno osservato progressi significativi nella gestione della punteggiatura e nell’espressività durante la lettura. Inoltre, molti studenti hanno riportato sensazioni positive, descrivendo il gioco come un “riscaldamento mentale” che facilita l’attività successiva.

Come i videogiochi supportano la lettura

I videogiochi d’azione agiscono su diverse aree cognitive fondamentali per la lettura. Tra queste spicca l’attenzione visuo-spaziale, indispensabile per identificare rapidamente lettere e gruppi ortografici. Bambini con dislessia spesso mostrano difficoltà nella distinzione tra lettere vicine (fenomeno noto come crowding), ma l’interazione con stimoli rapidi e distribuiti nello spazio nei videogiochi migliora questa capacità.
Inoltre, tali giochi potenziano l’attenzione temporale e facilitano il passaggio dal canale visivo a quello uditivo, essenziale per la conversione grafema-fonema

Verso una didattica più inclusiva

L’integrazione dei videogiochi d’azione nei percorsi educativi rappresenta una svolta promettente per il trattamento della dislessia. Non si tratta di abbandonare le tecniche consolidate ma di arricchirle con strumenti che stimolano abilità cognitive ed emotive spesso trascurate.
Psicologi ed educatori possono sfruttare questi strumenti per creare ambienti di apprendimento più motivanti e meno stressanti per gli studenti.
L’obiettivo è trasformare la lettura da fonte di frustrazione a esperienza positiva e coinvolgente.

In conclusione, la combinazione tra innovazione tecnologica e approcci tradizionali potrebbe aprire nuove prospettive nella didattica inclusiva. Perché leggere non è solo decodificare parole: è anche un’esperienza che può essere arricchita da un pizzico di azione.