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Visual Storytelling, l’uso delle immagini per aiutare gli alunni con DSA

La grande espansione dei social come Instagram e TikTok sta portando sempre più a comunicare attraverso le immagini e i video. Narrare un racconto per immagini, attraverso un processo di costruzione ed organizzazione che viene comunemente definito “Visual Storytelling”. 

In breve, attraverso il Visual Storytelling si racconta qualcosa sfruttando i mezzi visivi, e quindi le foto, i video o altro ancora, magari migliorando il tutto con l’aggiunta di musica o della voce stessa.

Un processo che sta interessando molto anche gli studiosi, dato che le immagini riescono ad avere un forte potere evocativo dei concetti di cui sono piene, anche di quelli astratti. Ecco perchè le immagini possono aiutare molto anche gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), in particolare nella comprensione.

Lo stesso vale per gli alunni che presentano difficoltà dal punto di vista uditivo o magari hanno problemi a scrivere bene alla lavagna: le grandi immagini possono venire incontro, specialmente in un periodo come questo che richiede il rispetto del distanziamento sociale.

Come spiega “Orizzonte Scuola”, le emozioni vengono razionalizzate e processate in maniera cognitiva solo in un secondo momento. Lo sa bene chi opera nel campo della pubblicità, che si serve di immagini “impattanti” per influenzare al meglio. Pertanto le immagini possono avere effetti benefici sull’emotività, ed è per questo che possono essere utilizzate per far sì che alcuni concetti vengano appresi più facilmente.

Va da sè che il metodo risulta più efficace con le materie umanistiche, come l’italiano o la storia, ma anche con le scienze sociali.

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AID, Andrea Novelli è il nuovo Presidente. Nominato anche il consiglio direttivo

L’Associazione Italiana Dislessia rinnova le sue cariche. In seguito all’assemblea generale dei soci AID, il dottor Andrea Novelli è stato eletto nuovo Presidente dell’Associazione, subentrando al dottor Sergio Messina, che ha guidato l’AID dal 2017 ad oggi.

Psicologo e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale, Andrea Novelli era già membro tecnico del Consiglio Direttivo nazionale dell’Associazione Italiana Dislessia.

In una dichiarazione stampa, il dott. Novelli ha voluto sottolineare tutta la sua emozione per il nuovo ruolo. “Assumere il ruolo di Presidente di Associazione Italiana Dislessia è per me un grande onore – le parole del neo Presidente AID – Con questo incarico ho l’opportunità di contribuire concretamente alla crescita di una realtà che da oltre 20 anni si batte affinché le persone con DSA e le loro famiglie trovino pieno riconoscimento nella società”.

L’assemblea ha poi nominato anche gli 8 consiglieri che affiancheranno Novelli, tra cui la Vicepresidente Antonella Trentin, che ha ricoperto lo stesso incarico anche sotto la presidenza Messina.

La Trentin, che presta volontariato nell’associazione da ben 14 anni, svolge la professione di giornalista ed è Presidente della sezione AID di Roma, oltre che mamma di un ragazzo con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Il Consiglio Direttivo sarà supportato da un team di 12 persone che lavorano presso la segreteria nazionale.

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“Dislessia per compagna”, il libro di Fiorenzo Mascagna che racconta come si vive con la DSA

Il titolo scelto da Fiorenzo Mascagna per il suo nuovo libro è fin troppo esplicativo. “Dislessia per compagna”, l’ultimo lavoro dello scultore e pittore originario di Viterbo, che racconta tutta la fatica e le difficoltà di una persona affetta da Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), in questo caso dislessia.

Un disturbo della lettura, spiega Mascagna, che non riesce a far vivere con gioia e spensieratezza gli anni scolastici, come invece accade ai compagni di classe.

Nel suo libro, Mascagna riterrebbe opportuno non sfidare la dislessia sul suo terreno preferito. “Se la questione è entrare dentro casa, può importare a qualcuno se devo passare dalla finestra? – spiega lo scultore e pittore in un’intervista rilasciata a Tusciaup – Datemi una scala e sarò anche io dentro quella casa con gli altri! Siamo figli delle regole, o fai così o non sei capace”.

Per scrivere “Dislessia per compagna”, Fiorenzo Mascagna ha ovviamente usato un font ad alta leggibilità, esattamente come ha fatto di recente il presentatore Roberto Giacobbo per scrivere il suo nuovo libro.

L’obiettivo di questo testo, come spiega lo stesso Mascagna, è proprio quello di riuscire a dare la “scala” per entrare in casa. “Dislessia per compagna” vuole condividere le emozioni assieme alle altre persone che le hanno provate, soffrendovi molto ma allo stesso tempo riuscendo ad avere comunque uno “sbocco” nella vita, trasformando quel punto critico in un punto di forza.

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Insegnamento lingue e DSA, il convegno DISPEL per una didattica inclusiva

E’ in programma per il prossimo 30 ottobre, all’Università di Bologna, il convegno di studio nell’ambito del progetto DISPEL (Didattica Speciale per le Lingue di scolarizzazione: italiano e lingue classiche), incentrato proprio sulla didattica inclusiva nell’insegnamento delle lingue.

In rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del coronavirus, il convegno – patrocinato da AID, ASLI Sezione Scuola, AICC e Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna – si svolgerà esclusivamente online in aula virtuale, tramite piattaforma Teams, a partire dalle 14:30.

Dopo la relazione introduttiva “Verso un’educazione linguistica inclusiva: riferimenti scientifici” di Michele Daloiso dell’Università di Parma, si passerà alle due sessioni del convegno. La prima sessione tratta l’insegnamento dell’italiano in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, mentre nella seconda sessione si affronterà l’insegnamento delle lingue classiche in presenza di DSA.

Per partecipare al convegno basta cliccare su questo link e selezionare l’opzione “Continua in questo browser”. La partecipazione è libera fino all’esaurimento dei 250 posti previsti dalla piattaforma.

In caso di superamento della soglia, sarà possibile seguire il convegno in streaming sul canale YouTube del progetto DISPEL.

Al termine dell’iniziativa verrà rilasciato un attestato di partecipazione, che verrà trasmesso via e-mail, previa compilazione di un modulo online. Per conoscere qualsiasi altra informazione relativa al convegno si può scrivere al seguente indirizzo mail: ficlit.dispel@unibo.it.

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Apprendere meglio con lo smart learning, ecco le soluzioni di IRIS

Per rendere più semplice l’apprendimento, sia durante lo studio che nei luoghi di lavoro, sono disponibili sul mercato alcune soluzioni che possono dare una grande mano a coloro che soffrono di Disturbi Specifici dell’Apprendimento ed in particolare di dislessia.

Ad esempio i prodotti targati IRIS, che fanno dello smart learning – l’unione dell’e-learning con l’apprendimento intelligente reso più agevole dalla tecnologia – un concetto primario.

IRIS mette a disposizione delle lampade scanner che prendono il nome di RIScan™ Desk e IRIScan™ Desk Pro e consentono di interagire molto meglio con il testo. Le lampade, infatti, digitalizzano qualsiasi libro o documento fino al formato A3, permettendo così di ingrandire il testo.

Molto interessante anche IRIScan™ Book, che permette allo studente di procedere alla digitalizzazione di qualsiasi pagina di un libro o di un quaderno senza doverla necessariamente strappare. Uno strumento molto comodo anche da trasportare, dato che entra benissimo nello zaino. Il suo funzionamento è garantito anche senza il computer, in modo tale da acquisire i documenti e scaricarli successivamente.

Infine, vale la pena sottolineare le funzionalità di Readiris™ 17, un software di riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) e PDF che consente di convertire immagini e documenti acquisiti in testo editabile. Non solo: con questo prodotto IRIS è infatti possibile anche la lettura a voce alta dei PDF, dato che dispone di una tecnologia di sintesi vocale particolarmente avanzata.

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Dislessia Amica Livello Avanzato, quarto e ultimo turno: c’è tempo fino al 30 novembre per iscriversi

Il progetto “Dislessia Amica Livello Avanzato” ha ottenuto un grosso riscontro durante l’anno scolastico 2019-2020, con molti istituti scolastici che hanno deciso di aderire all’iniziativa.

Anche per questo, l’Associazione Italiana Dislessia (AID) ha optato per l’apertura di un quarto e ultimo turno del progetto di formazione e-learning, in accordo con la fondazione TIM.

L’obiettivo del progetto è quello di “ampliare le conoscenze metodologiche, didattiche, operative e organizzative dei docenti“, come riportato anche sul sito dell’AID, con lo scopo di far sì che gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) possono intraprendere il loro percorso all’interno di una Scuola realmente inclusiva.

Gli istituti scolastici avranno tempo fino al 30 novembre 2020 per finalizzare l’iscrizione. La formazione ha invece preso il via il 1 ottobre e terminerà il 28 febbraio 2021, sempre su piattaforma online.

Anche questo quarto turno formativo, che durerà di più rispetto ai turni precedenti per venire incontro alle esigenze di istituti scolastici e docenti in questo periodo di pandemia, viene proposto in modalità totalmente gratuita. Si rivolge ai docenti delle scuole d’infanzia, primarie, scuole secondarie di I e II grado, di istituti scolastici statali e paritari.

L’iscrizione al corso deve essere finalizzata dal proprio dirigente scolastico. Se la scuola non aderisce al progetto, il singolo docente non può inoltrare l’iscrizione.

Il corso si struttura in cinque moduli obbligatori e comuni per tutti i docenti di ogni ordine e grado di scuola. Al termine di ogni modulo i docenti verranno sottoposti ad un questionario qualitativo. La seconda fase riguarderà invece contenuti specifici relativi al grado scolastico di appartenenza del docente iscritto.

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Dislessia, gli indizi a cui bisogna fare attenzione

Come si fa a capire se è dislessia o si tratta di altro? E’ questa la domanda che si pongono spesso i genitori che devono far fronte ai problemi di apprendimento dei loro figli.

La dislessia emerge con chiarezza solo quando il bimbo o la bimba cominciano la Scuola Primaria, mostrandosi nei limiti in termini di lettura e scrittura. Durante la scuola dell’infanzia può comparire qualche segnale, ma è in seconda (o al massimo in terza) elementare che alcuni disturbi dell’apprendimento (come ad esempio il vocabolario limitato, ndr) emergono con più chiarezza.

Ma le difficoltà che compaiono in questo periodo sono sempre riconducibili alla dislessia? Non per tutti i casi, dato che non sono pochi gli alunni che nel tempo riescono a recuperare il gap. Prima di dare una diagnosi definitiva serve far passare un pò di tempo, in genere almeno un anno (in alcune situazioni anche un anno e mezzo).

Chiaramente, ci sono degli indizi che portano a riconoscere la dislessia, come il non riuscire a riconoscere le lettere e a pronunciarle nella maniera corretta dopo diversi mesi di scuola.

Inoltre, il Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) compare soprattutto in presenza di un deficit della capacità visiva, ovvero nel non riuscire a dividere l’informazione essenziale da quella irrilevante.

Anche il non riuscire a dividere i suoni delle parole in sillabe può rappresentare un campanello d’allarme. Infine, in presenza di dislessia i bambini non saranno in grado di trovare facilmente la parola giusta da utilizzare in un determinato contesto.

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Videoregistrazione delle lezioni, AID replica a Sinopoli: “Per gli studenti con DSA è fondamentale”

L’obbligo di registrare le lezioni prodotte tramite la didattica a distanza, imposto da alcune Università, viene criticato dal segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, che in una lettera inviata nei giorni scorsi ai Rettori degli Atenei italiani ha voluto sottolineare come l’utilizzo di questa soluzione debba essere lasciato alla “libertà della docenza” e debba comunque essere limitata “alla fase di emergenza, evitando ogni sua eventuale codifica strutturale“. 

Una posizione di contrarietà che solleva molta preoccupazione da parte dell’Associazione Italiana Dislessia (AID), che invece sostiene come la registrazione delle lezioni a distanza rappresenti “un insostituibile strumento per tutti gli allievi con Disturbi specifici dell’apprendimento“.

Studenti che hanno difficoltà di concentrazione e seguono le lezioni online con una certa difficoltà, come ricorda la stessa AID, che sottolinea come la legge 170 del 2010 riconosca il diritto ad apprendere con accorgimenti e mezzi adeguati per gli allievi con DSA.

La videoregistrazione, che è già un vantaggio per tutti gli studenti che possono riascoltare con calma le lezioni, diventa praticamente fondamentale per gli allievi con Disturbi Specifici dell’apprendimento.

L’AID tiene inoltre a precisare che le videoregistrazioni possono avvenire anche senza riprendere in volto il docente (è sufficiente la sua voce, ndr) o gli allievi.

Inoltre, un eventuale diritto di autore del docente è subordinato “allo specifico rapporto di lavoro tra il docente stesso e l’istituzione presso cui insegna”, e per l’AID il diritto degli studenti con DSA non può comunque essere prevaricato.

Per questo, l’Associazione Italiana Dislessia chiede l’esatto contrario rispetto al contenuto della lettera del segretario della FLC CGIL, ovvero l’estensione dell’obbligo della videoregistrazione a ogni istituto scolastico e universitario.

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“Dislessia Amica Livello Avanzato”, il percorso formativo per tutti i docenti: dettagli e obiettivi

L’Associazione Italiana Dislessia (AID) prosegue nel percorso formativo “Dislessia Amica Livello Avanzato”, realizzato assieme alla Fondazione TIM, che promuove e sostiene il progetto, avvalendosi anche dell’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).

Un percorso che ha riscosso un certo successo negli anni scolastici 2016-2017 e 2017-2018 e che mira a far sì che la scuola diventi davvero inclusiva, in particolar modo per gli alunni che soffrono di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), come dislessia e discalculia.

Ma in cosa consiste “Dislessia Amica Livello Avanzato”? Per farla breve, si tratta di un percorso formativo che si può seguire tramite una piattaforma e-learning – ovviamente in modalità gratuita, ndr – da qualsiasi istituto scolastico italiano. Al percorso hanno accesso tutti i docenti di ogni ordine e grado, dalla Scuola dell’Infanzia fino alla Scuola Secondaria di Secondo Grado.

Orientando la didattica e la struttura organizzativa della scuola, l’obiettivo di “Dislessia Amica Livello Avanzato” è quindi quello di incentivare strategie di apprendimento e modalità che risultino più adeguate e funzionali nei confronti degli studenti con DSA. Il percorso formativo si struttura con materiali di approfondimento e video lezioni.

Il corso, che ha una durata complessiva di 50 ore, si divide in 5 moduli, ognuno con delle finalità ben precise. Alla fine di ogni modulo il docente verrà sottoposto ad un questionario valutativo: il superamento dello stesso consentirà di accedere al modulo successivo.

La seconda fase avrà come peculiarità dei contenuti specifici, distinti a seconda del grado scolastico di appartenenza del docente iscritto, sempre con valutazione finale.

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Il nuovo libro di Roberto Giacobbo scritto con il font per dislessici

Si chiama “Storia alternativa del mondo. Un viaggio pieno di sorprese nel cammino dell’uomo. Dalle piramidi ai giorni nostri” ed è il nuovo libro di Roberto Giacobbo, edito da Mondadori.

“In alcuni momenti la storia potrebbe essere andata in maniera molto diversa da quella che conosciamo”, scrive il noto giornalista e conduttore, cercando sempre di mantenere quell’alone di mistero che caratterizzano i suoi lavori e i programmi che lo vedono protagonista.

Ma la caratteristica principale di questa nuova opera di Giacobbo è un’altra, ovvero l’utilizzo del carattere tipografico ad alta leggibilità EasyReading, che rende la lettura molto più semplice soprattutto a coloro che soffrono di dislessia.

Il carattere tipografico, che prende il nome proprio dalla società EasyReading che ha provveduto a realizzarlo, viene spesso utilizzato anche in altri contesti, come la comunicazione dei musei, le didascalie delle opere e altro ancora.

E’ lo stesso Giacobbo a spiegare all’ANSA le motivazioni che lo hanno spinto ad adottare questo font per il suo nuovo libro: “Credo moltissimo nella sua importanza non solo perché facilita la lettura ai soggetti dislessici, ma anche perché la rende più fluente ai soggetti che non presentano alcun tipo di problemi nella lettura – afferma il giornalista, scrittore e conduttore – Nel programma lo usiamo in tutti i testi in sovraimpressione e, dopo averlo adottato nel mensile, mi è sembrato naturale confermare questa scelta anche nel libro”.