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Genitori con figli con DSA, tutti i bonus e le agevolazioni

I genitori con figli con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) possono avere accesso ad una serie di bonus e agevolazioni sia a livello nazionale che locale.

Anche nel 2022, infatti, si può fare affidamento a varie detrazioni, agevolazioni e indennità.

Per quanto riguarda bonus e agevolazioni, sia a livello nazionale che locale, sono da ricordare le detrazioni in dichiarazione dei redditi, così come le agevolazioni per orario di lavoro flessibile per genitori con figli dislessici e le indennità di frequenza Inps, fino ad arrivare al bando Regione Lombardia.

Nel primo caso, si tratta di una detrazione del 19% per le spese sostenute per l’acquisto di sussidi e strumenti compensativi, che riguarda sia i figli minori che quelli maggiorenni chiamati al completamento della scuola superiore.

Per ottenere la detrazione, è necessario presentare la fattura che attesta l’acquisto dello strumento compensativo/informatico e il certificato medico che attesti il collegamento funzionale tra i sussidi e gli strumenti acquistati e il tipo di disturbo dell’apprendimento diagnosticato, oltre ovviamente alla diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento DSA.

In più, i genitori con figli con DSA al primo ciclo d’istruzione (ovvero fino alla terza media, ndr) hanno diritto ad usufruire di orari di lavoro flessibili nel caso siano impegnati nell’assistenza ad attività scolastiche a casa.

Inoltre, l’INPS eroga anche un’indennità di frequenza, vale a dire una prestazione economica da destinare ai minori disabili che frequentano corsi di studio scolastici. Oltre all’età inferiore ai 18 anni e la cittadinanza italiana o europea (o il permesso di soggiorno di un anno), va dimostrata anche la disabilità accertata da commissione medica e lo stato di bisogno economico.

Infine, la Regione Lombardia pubblica ogni anno un bando che consente di accedere a contributi per l’acquisto di ausili/strumenti tecnologicamente avanzati per persone con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa).

Il contributo, mai superiore a 16.000 euro, viene suddiviso in 400 euro per personal computer da tavolo o tablet comprensivi di software specifici; 600 euro per personal computer portatile comprensivo di software specifici; 2.000 euro per protesi acustiche riconducibili; 5.000 euro per adattamento dell’autoveicolo.

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Anche Twitter viene incontro ai dislessici con il nuovo font

Anche Twitter viene incontro alle persone con dislessia. Lo storico social dei cinguettii ha infatti aggiornato il proprio font, con l’obiettivo di renderlo più semplice per i dislessici e migliorare pertanto l’accessibilità del social stesso.

Un cambiamento che rientra nel rinnovamento che sta operando Twitter dal punto di vista del design: tra le idee del social c’è proprio quella di apparire meno faticoso alla vista.

Il nome di questo nuovo font è CHIRP, che ha quindi l’ambizione di contribuire a rendere Twitter più accessibile ed inclusivo.

Ma in cosa consistono le modifiche di Twitter? Ad esempio la quantità di elementi blu a schermo viene diminuita e viene anche aumentato il contrasto tra sfondo e testo, due aspetti che consentono un minore affaticamento della vista.

In più, sarà possibile personalizzare ulteriormente il design sfruttando una tavolozza di colori.

I cambiamenti riguarderanno anche il tasto Segui, che in un primo momento appariva di colore neutro e andava successivamente a colorarsi: con le modifiche di Twitter avverrà l’esatto contrario.

Infine, nel caso avvenga un Unfollow, la casella diventerà di colore rosso per far capire all’utente che è sopraggiunto un errore dovuto all’aggiornamento: in questo modo gli utenti possono subito rimettere le cose a posto.

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Patente di guida e prova teoria, introdotti strumenti compensativi per i candidati con DSA

Buone notizie per tutte le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che dovranno affrontare i test per il conseguimento della patente di guida.

Il decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, stabilisce infatti l’introduzione degli strumenti compensativi per consentire alle persone dislessiche di poter svolgere l’esame di teoria senza discriminazioni.

In particolare, viene esteso per le persone con DSA il tempo per la prova di teoria (40 minuti invece di 30, ndr) e viene introdotta la possibilità per il candidato di chiedere l’ausilio di un file audio anche per il conseguimento della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) per gli usi professionali (per la patente di guida questo strumento compensativo è già previsto).

Anche per il conseguimento della Cqc viene esteso il tempo per l’esame di teoria a 20 minuti in più per la parte comune e quella specialistica e dieci minuti in più per la sola parte comune o per quella specialistica.

Ma non è tutto, perché anche l’iscrizione agli esami di teoria per le persone con DSA è stata resa più semplice. Non è più necessario presentare il certificato rilasciato dal neuropsichiatra: i candidati dislessici potranno infatti presentare il certificato rilasciato dal Servizio sanitario nazionale che attesti la diagnosi DSA.

Nel decreto viene inoltre precisato che la Direzione generale della Motorizzazione è tenuta ad organizzare la prova di teoria utilizzando un sistema informatizzato con l’ausilio di un file audio per i quiz.

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Vrailexia, il progetto europeo per l’inclusione all’Università

Sono circa 36.000 le studentesse e gli studenti con certificato di disabilità o DSA che fanno parte della popolazione universitaria. Il 43% di questi iscritti hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Sono dati che emergono dall’indagine effettuata dall’Agenzia di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), in collaborazione con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD).

La grande precisione di questi dati mette in evidenza come gli Atenei italiani stiano riuscendo a strutturarsi in maniera sempre migliore dal punto di vista dell’inclusione.

Non a caso, alcune Università portano avanti dei progetti di eccellenza che riguardano proprio l’inclusione in ambito universitario: un esempio lampante è Vrailexia, l’idea dell’Università della Tuscia per lo sviluppo di strumenti di supporto basati sull’intelligenza artificiale tramite una rete tra gli Atenei d’Europa.

Un progetto che vede la collaborazione di altri Atenei (in Italia l’Unipg, ndr), anche esteri. L’Associazione Italiana Dislessia (AID) è partner di questa importante iniziativa.

Tramite una piattaforma digitale che prende il nome di Be Special vengono quindi raccolti dati che fanno riferimento soprattutto alla dislessia, come ad esempio aspetti psicologici, ansia e difficoltà. L’intelligenza artificiale elabora tutte queste informazioni per fornire risposte e percorsi personalizzati.

Infine, sempre tramite Be Special, i docenti possono formarsi al meglio osservando le simulazioni delle difficoltà riscontrate dagli studenti e dalle studentesse con dislessia. Il progetto prevede due percorsi formativi, uno rivolto ai docenti e l’altro agli studenti e alle studentesse in cui viene utilizzata la metodologia dell’hackathon.

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Dislessia, lettura più facile grazie a Gary

Uno strumento tecnologico, denominato Gary, può venire incontro agli alunni con dislessia e aiutarli nella comprensione del testo.

Tutto merito di uno studio, portato avanti dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento assieme alla Fondazione Bruno Kessler, un ente di ricerca attivo nel settore scientifico tecnologico.

L’indagine ha visto protagonisti 40 bambini e bambine di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Metà di loro presentavano una diagnosi di dislessia, mentre l’altra metà aveva capacità di lettura classiche.

Con Gary, uno strumento simile ad un tablet sviluppato proprio dalla Fondazione, si può avere allo stesso tempo la lettura ad alta voce del testo e l’eye tracker, ovvero il dispositivo che monitora se lo sguardo del lettore sul testo digitale si sofferma sulla parola che segue, che viene a quel punto evidenziata.

Gary è innovativo proprio perchè non si limita a riprodurre a voce alta il testo, ma porta a compimento l’operazione “settandola” con la velocità di lettura del bambino o della bambina, seguendo il ritmo di chi legge.

La comprensione del testo viene quindi resa molto più facile, come spiega il professor Massimo Zancanaro, tra gli autori dello studio: “Il miglioramento è evidente rispetto alle tecnologie di supporto alla lettura basate sul solo audio – afferma il docente al quotidiano ‘Il Giornale’ – Tecnologie, queste, che non agiscono sull’attenzione del bambino, ma che invece tendono solo a sollevarlo dalla difficoltà della lettura di un testo”.

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Dislessia e mondo del lavoro, due progetti utili

Il sostegno garantito dalla legge 170 del 2010 nei confronti degli studenti e delle studentesse con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) durante tutto il loro percorso scolastico si concretizza tramite strumenti compensativi, un piano didattico personalizzato, mappe concettuali e molto altro ancora.

Ma una volta terminate scuola e/o università, non ci sono tutele per le persone con DSA alla ricerca della prima occupazione (circa 12.000 ogni anno).

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento possono creare problemi nella ricerca di un lavoro, così come la mancanza di riferimenti normativi e la poca conoscenza dell’argomento.

Eppure, diversi studi dimostrano come le persone con DSA abbiano caratteristiche e qualità di livello assoluto, come ad esempio elevate capacità nella risoluzione di problemi anche complessi e una grande creatività. Aspetti che possono garantire il successo non solo personale, ma dell’intera azienda. Tuttavia, è necessario che i soggetti con DSA siano adeguatamente supportati.

Il progetto “DSA Progress for Work” va proprio in questa direzione, ovvero nella promozione di metodologie che consentano di valutare correttamente il potenziale di un candidato con DSA e anche le prestazioni dei lavoratori con dislessia e discalculia all’interno di un’azienda.

Ci sono alcune aziende che hanno già ottenuto l’attestato di impresa “dyslexia friendly”, come ad esempio Ibm Italia, Intesa Sanpaolo, Tim.

Nel 2020 l’Associazione Italiana Dislessia (AID) ha dato anche vita al progetto “DSA: lavoro, orientamento, tutela e ricerca” che ha come obiettivo quello di fornire una formazione di base su Dsa e sul loro impatto nel mondo del lavoro e far sì che gli ambienti lavorativi siano sempre più inclusivi.

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“DSA: FormAzione Lavoro”, il percorso dell’AID per aiutare nella ricerca di un impiego

Si chiama “DSA: FormAzione Lavoro” ed è il percorso online appena ufficializzato dall’Associazione Italiana Dislessia e destinato a lavoratori o aspiranti lavoratori con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

Il corso, completamente gratuito, si pone come obiettivo quello di supportare le persone con DSA al raggiungimento dei propri obiettivi professionali tramite video lezioni e materiali di approfondimento su piattaforma e-learning.

AID ha voluto strutturare questo percorso per venire incontro a tutte quelle persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento che ogni anno trovano grandi difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro (circa 12.000, ndr).

Con questo corso, gli interessati potranno disporre dei giusti metodi per scrivere un CV o una lettera di presentazione, ma anche per comprendere meglio quale può essere il proprio settore lavorativo di riferimento e come partecipare ai colloqui di selezione.

Allo stesso modo, l’iniziativa dell’AID è destinata anche ai lavoratori con DSA di ogni età che trovano difficoltà sul posto di lavoro perchè spesso non consapevoli delle strategie per fronteggiare le problematiche che insorgono con i dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia.

L’iscrizione è possibile fino al 15 marzo 2021, e al termine del corso ogni partecipante potrà avere a disposizione 3 incontri gratuiti di career counseling personalizzato con uno dei consulenti carriera AID: una scelta importante che mira a fornire il giusto supporto sia nella fase di ricerca di un’occupazione che nel percorso di crescita professionale.

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Dislessia a distanza, ora è più semplice con l’app “Leggo Facile”

Un’app talmente funzionale e innovativa da riuscire ad aggiudicarsi il “Top of the Pid 2020 Re-start!”, un premio promosso dai Punti Impresa Digitale (PID) attivati dalle Camere di Commercio di tutta Italia per favorire la digitalizzazione tra le imprese.

Stiamo parlando di “Leggo Facile”, un’applicazione creata dall’azienda One Health Vision di Lecce che ha come obiettivo quello di trattare la dislessia anche a distanza, come in questo periodo dove la pandemia di coronavirus impone regole ben precise.

“Leggo Facile” permette alle persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ed in particolare dislessia di poter proseguire ogni tipo di esercizio migliorativo anche a casa, magari con il prezioso aiuto di genitori e parenti, riuscendo così a continuare a lavorare sul disturbo nonostante le restrizioni anti-Covid.

Sono tanti gli esercizi messi a disposizione dalla piattaforma, che saprà anche elaborare man mano un quadro che fornirà alla persona interessata i progressi compiuti giorno dopo giorno.

Un’app talmente innovativa, “Leggo Facile”, da riuscire a capire autonomamente se lo studente dislessico ha ormai superato uno step e può quindi passare a quello successivo.

Nell’esprimere soddisfazione per il premio ricevuto, il cofondatore di One Health Vision, Vincenzo Ciccarese, spiega anche quanto tempo è necessario per raggiungere un buon livello di lettura: “La dislessia è un disturbo che va trattato in età scolare per evitare che possa trascinarsi nel tempo – afferma Ciccarese – Abbiamo verificato che con 20 minuti di trattamento protratto per tre mesi, i bambini hanno la possibilità di raggiungere un livello adeguato di lettura”.

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Strumenti compensativi, un valido aiuto per gli alunni DSA

Esistono degli strumenti compensativi che possono certamente dare una mano agli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Un esempio è il PC, ormai molto utilizzato anche a scuola, che aiuta soprattutto in caso di disgrafia.

Inoltre, il correttore automatico può venire incontro a chi soffre di disortografia. Infine, la sintesi vocale è un’altra opzione che può tornare molto utile per lo svolgimento dei compiti.

Tuttavia, sebbene l’utilizzo del PC debba certamente considerarsi importante, servono comunque dei percorsi di potenziamento mirati che stimolino gli alunni a leggere e scrivere anche nella modalità tradizionale.

Inoltre, per consentire al PC di essere davvero uno strumento compensativo, è necessario saperlo usare nella maniera corretta. Lo stesso vale per altri strumenti, come i libri digitali o la sintesi vocale.

Per farla breve, gli strumenti tecnologici sono sicuramente una risorsa molto importante, ma devono essere “guidati” dagli insegnanti, che possono spiegare ai bambini con DSA come sfruttare questi aiuti.

Ad esempio, il docente dovrebbe digitare sulla tastiera con tutte le dita e dovrebbe inoltre conoscere tutti i software che riguardano gli alunni con DSA. Infine, l’aiuto dello psicoterapeuta può essere importante per aiutare gli studenti ad entrare in contatto con gli strumenti compensativi, che in un primo momento sono certamente “un mondo nuovo”.

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Gpt-3, il sistema di intelligenza artificiale che scrive testi come se fosse umano

Si può riconoscere se un testo è stato scritto da mano umana o se invece è stato prodotto da un sistema di intelligenza artificiale? Con gli ultimi modelli sta diventando praticamente impossibile, almeno stando a quanto riportato dal New York Times.

Il popolarissimo quotidiano newyorkese ha infatti condotto un test con il Gpt-3, l’ultimo modello di linguaggio basato su intelligenza artificiale creato da OpenAI e sponsorizzato nientemeno che da Microsoft.

L’articolo, scritto per metà da un umano e per metà da una macchina, ha mostrato come entrambe le modalità siano ormai identiche, dato che l’intelligenza artificiale riesce ad interpretare e scrivere con chiarezza e correttezza qualsiasi argomento.

Un’evoluzione davvero significativa, se si pensa che il predecessore di questo nuovo sistema, Gpt-2, conosceva all’incirca 1,5 miliardi di parametri. Gpt-3 lo supera nettamente, arrivando ad immagazzinare 175 miliardi di parametri: un numero destinato oltretutto a crescere.

La tecnologia Gpt-3 può rivelarsi decisiva per il miglioramento della vita delle persone, a cominciare dai percorsi scolastici e formativi. Pensiamo agli studenti e alle studentesse con dislessia, che potrebbero trarre giovamento da questo strumento, sia nella scrittura che nella lettura di libri scolastici realizzati sulla base del reale livello degli studenti. Un percorso su misura garantito da un sistema con potenzialità eccezionali, che va tuttavia condotto nella direzione giusta.