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Vrailexia, il progetto europeo per l’inclusione all’Università

Sono circa 36.000 le studentesse e gli studenti con certificato di disabilità o DSA che fanno parte della popolazione universitaria. Il 43% di questi iscritti hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Sono dati che emergono dall’indagine effettuata dall’Agenzia di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), in collaborazione con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD).

La grande precisione di questi dati mette in evidenza come gli Atenei italiani stiano riuscendo a strutturarsi in maniera sempre migliore dal punto di vista dell’inclusione.

Non a caso, alcune Università portano avanti dei progetti di eccellenza che riguardano proprio l’inclusione in ambito universitario: un esempio lampante è Vrailexia, l’idea dell’Università della Tuscia per lo sviluppo di strumenti di supporto basati sull’intelligenza artificiale tramite una rete tra gli Atenei d’Europa.

Un progetto che vede la collaborazione di altri Atenei (in Italia l’Unipg, ndr), anche esteri. L’Associazione Italiana Dislessia (AID) è partner di questa importante iniziativa.

Tramite una piattaforma digitale che prende il nome di Be Special vengono quindi raccolti dati che fanno riferimento soprattutto alla dislessia, come ad esempio aspetti psicologici, ansia e difficoltà. L’intelligenza artificiale elabora tutte queste informazioni per fornire risposte e percorsi personalizzati.

Infine, sempre tramite Be Special, i docenti possono formarsi al meglio osservando le simulazioni delle difficoltà riscontrate dagli studenti e dalle studentesse con dislessia. Il progetto prevede due percorsi formativi, uno rivolto ai docenti e l’altro agli studenti e alle studentesse in cui viene utilizzata la metodologia dell’hackathon.

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Torna “Imparare ad Imparare”, il progetto AID per gli studenti con dislessia

Un laboratorio sperimentale per “rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.

Nasce con questa ambizione il progetto Imparare ad Imparare, ideato dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) nell’ambito di un percorso di partecipazione che vede protagonisti i bambini delle aree terremotate di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il progetto torna proprio in questa settimana.

Per tutti questi mesi, il progetto Imparare ad Imparare è proseguito tramite l’apprendimento online, a causa delle restrizioni imposte in seguito alla pandemia di coronavirus. Strisce a fumetti, videolezioni e la condivisione dei materiali tramite Padlet hanno permesso di proseguire questa importante attività.

Dato che l’emergenza sanitaria è tornata a farsi sentire, anche le attività previste per questo anno scolastico 2020-2021 dovranno sostenersi con questa modalità online. Il progetto, promosso e sostenuto dal Comune di Rieti, si svolgerà quindi su una piattaforma dedicata, con accesso garantito da pc e smartphone.

Come ricorda l’Associazione Italiana Dislessia, le attività di supporto al metodo di studio e all’apprendimento e per acquisire e implementare la competenza digitale sono riservate ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado e dell’ultimo anno della scuola primaria.

Il progetto è stata selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini”, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.