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Torna “Imparare ad Imparare”, il progetto AID per gli studenti con dislessia

Un laboratorio sperimentale per “rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.

Nasce con questa ambizione il progetto Imparare ad Imparare, ideato dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) nell’ambito di un percorso di partecipazione che vede protagonisti i bambini delle aree terremotate di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il progetto torna proprio in questa settimana.

Per tutti questi mesi, il progetto Imparare ad Imparare è proseguito tramite l’apprendimento online, a causa delle restrizioni imposte in seguito alla pandemia di coronavirus. Strisce a fumetti, videolezioni e la condivisione dei materiali tramite Padlet hanno permesso di proseguire questa importante attività.

Dato che l’emergenza sanitaria è tornata a farsi sentire, anche le attività previste per questo anno scolastico 2020-2021 dovranno sostenersi con questa modalità online. Il progetto, promosso e sostenuto dal Comune di Rieti, si svolgerà quindi su una piattaforma dedicata, con accesso garantito da pc e smartphone.

Come ricorda l’Associazione Italiana Dislessia, le attività di supporto al metodo di studio e all’apprendimento e per acquisire e implementare la competenza digitale sono riservate ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado e dell’ultimo anno della scuola primaria.

Il progetto è stata selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini”, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

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Dislessia e patente di guida, supporto audio per i test: la circolare

Per le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), in cui rientra anche la dislessia, svolgere il quiz per il conseguimento della patente di guida può risultare molto complicato.

Per questo, le persone con DSA hanno diritto ad un supporto audio che consente di eseguire il test. Il Ministero dei Trasporti ha voluto venire ulteriormente incontro a coloro che presentano un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, chiarendo i certificati necessari per avvalersi del supporto audio, come previsto dalla legge 8 ottobre 2010, numero 170 recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”.

Prima di tutto, è necessario presentare il certificato di uno dei sanitari in base al Codice della Strada, o della commissione medica locale. Inoltre, il candidato dovrà presentare la certificazione che attesta la diagnosi di DSA, come previsto nell’Accordo Stato Regioni del 25 luglio 2012.

Con queste due certificazioni, il candidato può usufruire del supporto audio per svolgere il test, ovvero l’esame di teoria. Va sottolineato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che la diagnosi di DSA non inficia in nessun modo la sicurezza alla guida, dato che la dislessia non ha alcuna conseguenza su attenzione e concentrazione.

Gli strumenti didattici compensativi vengono forniti dalle autoscuole anche per facilitare lo studio e la preparazione all’esame.

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Dislessia, tutto nasce dal ritmo: uno studio sull’origine

Recenti studi avevano già rivelato come il ritmo giochi un ruolo fondamentale nella dislessia, ma l’ultimo studio condotto dall’Università di Milano Bicocca è sceso maggiormente nel dettaglio.

Stando a quanto scoperto nella ricerca intitolata “Timing anticipationin adults and children with Developmental Dyslexia: evidence of an inefficient mechanism”, è proprio il ritmo che ci consente di prevedere il futuro che si verificherà nell’immediato, all’incirca mezzo secondo dopo, e di conseguenza ci permette di agire nel momento giusto: il requisito ideale per leggere correttamente e in maniera fluente.

Allo studio, condotto da Maria Teresa Guasti, docente di glottologia e linguistica e da Natale Stucchi, docente di psicologia generale, hanno preso parte due gruppi di adulti con età media 22 anni, di cui 15 con diagnosi di dislessia e altri 23 controlli (sviluppo tipico).

Inoltre, per la riuscita dello studio (a cui hanno collaborato anche l’Istituto neurologico Besta e la dottoressa Elena Pagliarini, già dottoranda Bicocca e ora ricercatrice presso l’Università di Padova, ndr) hanno partecipato due gruppi di bambini di età media 9 anni (18 con dislessia e 29 controlli).

Nell’indagine è quindi emerso che il ritmo ci consente di estrarre la successione temporale di una serie di eventi, in questo caso le parole e i suoni, permettendoci di prepararci ad un prossimo evento. Quando leggiamo, il ritmo ci consente di guardare già alla parola successiva mentre pronunciamo la parola precedente, ed è proprio questo aspetto che garantisce la fluidità della lettura.

Proprio la difficoltà nell’anticipare la parola successiva a quella che si sta pronunciando sarebbe alla base della dislessia.

Maria Teresa Guasti rivela al sito “LeScienze” i dettagli di questa ipotesi. “Ci permette di capire perché un allenamento ritmico o una pratica musicale possono essere d’aiuto per le persone con dislessia – spiega la Guasti – Musica e danza allenano la capacità di anticipare il futuro e quindi migliorano la sfasatura tra voce e sguardo su cui si basa una lettura fluente”.

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Si insedia il nuovo Comitato Tecnico Scientifico sui DSA. Azzolina: “Miglioreremo inclusione”

Da qualche giorno è stato finalmente ricostituito il Comitato Tecnico Scientifico sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). L’insediamento è avvenuto il 29 ottobre durante una videoconferenza a cui ha partecipato anche la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

L’ultima convocazione del Comitato risaliva addirittura al 2013. Si tratta quindi di un passo avanti importante, anche perchè il Comitato Tecnico Scientifico sui DSA è composto dai massimi esperti in tema di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Una ricostituzione fortemente voluta proprio dalla ministra Azzolina, che ha voluto ringraziare i componenti del CTS.

“È importante che un settore così delicato sia presidiato da alte professionalità scientifiche, in grado di fornire orientamenti alle scuole – le parole della ministra – Abbiamo davanti molto lavoro, ma lo dobbiamo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi: miglioreremo il percorso di inclusione, per una scuola che sia sempre più accogliente e capace di garantire il meglio ai nostri studenti e alle nostre studentesse”.

Il gruppo di esperti è ora chiamato a lavorare per arrivare principalmente a due obiettivi. Oltre ad una necessaria armonizzazione della normativa attualmente in vigore, il Comitato Tecnico Scientifico avrà il compito di introdurre le nuove evidenze scientifiche sia in campo pedagogico che psicologico, in modo tale da aggiornare le Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni con DSA.

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Incapacità di predire lo stimolo: lo studio sulla dislessia

La dislessia non consentirebbe di predire gli stimoli e renderebbe di fatto impossibile sfruttare le regolarità temporali. E’ quanto emerge dallo studio “Timing anticipation in adults and children with Developmental Dyslexia: evidence of an inefficient mechanism” condotto dalla professoressa Elena Pagliarini dell’Università di Padova.

La Pagliarini, che si è avvalsa della collaborazione dei docenti Maria Teresa Guasti e Natale Stucchi dell’Università Milano-Bicocca per realizzare lo studio, ha voluto analizzare i “deficit” causati dalla dislessia evolutiva, che crea problemi alla lettura (difficoltà nel leggere in maniera accurata e fluente) e alla manipolazione e integrazione rapida dei suoni linguistici, competenze che sono alla base dell’apprendimento della letto-scrittura.

Nello studio, pubblicato sulla rivista “Scientific Reports”, emerge che le difficoltà presentate dagli alunni affetti da DSA sfociano anche nell’incapacità di predire e quindi anticipare eventi futuri.

Parlando proprio di questo aspetto, la prof. Pagliarini, docente al Dipartimento degli Studi Letterari e Linguistici, ha chiarito che l’abilità anticipatoria nella lettura è da ritenersi fondamentale.

“Il nostro studio era volto a testare l’abilità di sfruttare questo tipo di struttura per anticipare in adulti e bambini con dislessia e come questa fosse correlata alle abilità di lettura”, ha detto la Pagliarini al Quotidiano di Sicilia.

“Un lettore efficiente e veloce – spiega la docente – è in grado di fissare almeno dieci lettere più in avanti rispetto alla parola che sta leggendo e quindi di anticipare la parola successiva”.

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AID, Andrea Novelli è il nuovo Presidente. Nominato anche il consiglio direttivo

L’Associazione Italiana Dislessia rinnova le sue cariche. In seguito all’assemblea generale dei soci AID, il dottor Andrea Novelli è stato eletto nuovo Presidente dell’Associazione, subentrando al dottor Sergio Messina, che ha guidato l’AID dal 2017 ad oggi.

Psicologo e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale, Andrea Novelli era già membro tecnico del Consiglio Direttivo nazionale dell’Associazione Italiana Dislessia.

In una dichiarazione stampa, il dott. Novelli ha voluto sottolineare tutta la sua emozione per il nuovo ruolo. “Assumere il ruolo di Presidente di Associazione Italiana Dislessia è per me un grande onore – le parole del neo Presidente AID – Con questo incarico ho l’opportunità di contribuire concretamente alla crescita di una realtà che da oltre 20 anni si batte affinché le persone con DSA e le loro famiglie trovino pieno riconoscimento nella società”.

L’assemblea ha poi nominato anche gli 8 consiglieri che affiancheranno Novelli, tra cui la Vicepresidente Antonella Trentin, che ha ricoperto lo stesso incarico anche sotto la presidenza Messina.

La Trentin, che presta volontariato nell’associazione da ben 14 anni, svolge la professione di giornalista ed è Presidente della sezione AID di Roma, oltre che mamma di un ragazzo con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Il Consiglio Direttivo sarà supportato da un team di 12 persone che lavorano presso la segreteria nazionale.

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“Dislessia per compagna”, il libro di Fiorenzo Mascagna che racconta come si vive con la DSA

Il titolo scelto da Fiorenzo Mascagna per il suo nuovo libro è fin troppo esplicativo. “Dislessia per compagna”, l’ultimo lavoro dello scultore e pittore originario di Viterbo, che racconta tutta la fatica e le difficoltà di una persona affetta da Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), in questo caso dislessia.

Un disturbo della lettura, spiega Mascagna, che non riesce a far vivere con gioia e spensieratezza gli anni scolastici, come invece accade ai compagni di classe.

Nel suo libro, Mascagna riterrebbe opportuno non sfidare la dislessia sul suo terreno preferito. “Se la questione è entrare dentro casa, può importare a qualcuno se devo passare dalla finestra? – spiega lo scultore e pittore in un’intervista rilasciata a Tusciaup – Datemi una scala e sarò anche io dentro quella casa con gli altri! Siamo figli delle regole, o fai così o non sei capace”.

Per scrivere “Dislessia per compagna”, Fiorenzo Mascagna ha ovviamente usato un font ad alta leggibilità, esattamente come ha fatto di recente il presentatore Roberto Giacobbo per scrivere il suo nuovo libro.

L’obiettivo di questo testo, come spiega lo stesso Mascagna, è proprio quello di riuscire a dare la “scala” per entrare in casa. “Dislessia per compagna” vuole condividere le emozioni assieme alle altre persone che le hanno provate, soffrendovi molto ma allo stesso tempo riuscendo ad avere comunque uno “sbocco” nella vita, trasformando quel punto critico in un punto di forza.

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Insegnamento lingue e DSA, il convegno DISPEL per una didattica inclusiva

E’ in programma per il prossimo 30 ottobre, all’Università di Bologna, il convegno di studio nell’ambito del progetto DISPEL (Didattica Speciale per le Lingue di scolarizzazione: italiano e lingue classiche), incentrato proprio sulla didattica inclusiva nell’insegnamento delle lingue.

In rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del coronavirus, il convegno – patrocinato da AID, ASLI Sezione Scuola, AICC e Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna – si svolgerà esclusivamente online in aula virtuale, tramite piattaforma Teams, a partire dalle 14:30.

Dopo la relazione introduttiva “Verso un’educazione linguistica inclusiva: riferimenti scientifici” di Michele Daloiso dell’Università di Parma, si passerà alle due sessioni del convegno. La prima sessione tratta l’insegnamento dell’italiano in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, mentre nella seconda sessione si affronterà l’insegnamento delle lingue classiche in presenza di DSA.

Per partecipare al convegno basta cliccare su questo link e selezionare l’opzione “Continua in questo browser”. La partecipazione è libera fino all’esaurimento dei 250 posti previsti dalla piattaforma.

In caso di superamento della soglia, sarà possibile seguire il convegno in streaming sul canale YouTube del progetto DISPEL.

Al termine dell’iniziativa verrà rilasciato un attestato di partecipazione, che verrà trasmesso via e-mail, previa compilazione di un modulo online. Per conoscere qualsiasi altra informazione relativa al convegno si può scrivere al seguente indirizzo mail: ficlit.dispel@unibo.it.

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Dislessia Amica Livello Avanzato, quarto e ultimo turno: c’è tempo fino al 30 novembre per iscriversi

Il progetto “Dislessia Amica Livello Avanzato” ha ottenuto un grosso riscontro durante l’anno scolastico 2019-2020, con molti istituti scolastici che hanno deciso di aderire all’iniziativa.

Anche per questo, l’Associazione Italiana Dislessia (AID) ha optato per l’apertura di un quarto e ultimo turno del progetto di formazione e-learning, in accordo con la fondazione TIM.

L’obiettivo del progetto è quello di “ampliare le conoscenze metodologiche, didattiche, operative e organizzative dei docenti“, come riportato anche sul sito dell’AID, con lo scopo di far sì che gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) possono intraprendere il loro percorso all’interno di una Scuola realmente inclusiva.

Gli istituti scolastici avranno tempo fino al 30 novembre 2020 per finalizzare l’iscrizione. La formazione ha invece preso il via il 1 ottobre e terminerà il 28 febbraio 2021, sempre su piattaforma online.

Anche questo quarto turno formativo, che durerà di più rispetto ai turni precedenti per venire incontro alle esigenze di istituti scolastici e docenti in questo periodo di pandemia, viene proposto in modalità totalmente gratuita. Si rivolge ai docenti delle scuole d’infanzia, primarie, scuole secondarie di I e II grado, di istituti scolastici statali e paritari.

L’iscrizione al corso deve essere finalizzata dal proprio dirigente scolastico. Se la scuola non aderisce al progetto, il singolo docente non può inoltrare l’iscrizione.

Il corso si struttura in cinque moduli obbligatori e comuni per tutti i docenti di ogni ordine e grado di scuola. Al termine di ogni modulo i docenti verranno sottoposti ad un questionario qualitativo. La seconda fase riguarderà invece contenuti specifici relativi al grado scolastico di appartenenza del docente iscritto.

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Videoregistrazione delle lezioni, AID replica a Sinopoli: “Per gli studenti con DSA è fondamentale”

L’obbligo di registrare le lezioni prodotte tramite la didattica a distanza, imposto da alcune Università, viene criticato dal segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, che in una lettera inviata nei giorni scorsi ai Rettori degli Atenei italiani ha voluto sottolineare come l’utilizzo di questa soluzione debba essere lasciato alla “libertà della docenza” e debba comunque essere limitata “alla fase di emergenza, evitando ogni sua eventuale codifica strutturale“. 

Una posizione di contrarietà che solleva molta preoccupazione da parte dell’Associazione Italiana Dislessia (AID), che invece sostiene come la registrazione delle lezioni a distanza rappresenti “un insostituibile strumento per tutti gli allievi con Disturbi specifici dell’apprendimento“.

Studenti che hanno difficoltà di concentrazione e seguono le lezioni online con una certa difficoltà, come ricorda la stessa AID, che sottolinea come la legge 170 del 2010 riconosca il diritto ad apprendere con accorgimenti e mezzi adeguati per gli allievi con DSA.

La videoregistrazione, che è già un vantaggio per tutti gli studenti che possono riascoltare con calma le lezioni, diventa praticamente fondamentale per gli allievi con Disturbi Specifici dell’apprendimento.

L’AID tiene inoltre a precisare che le videoregistrazioni possono avvenire anche senza riprendere in volto il docente (è sufficiente la sua voce, ndr) o gli allievi.

Inoltre, un eventuale diritto di autore del docente è subordinato “allo specifico rapporto di lavoro tra il docente stesso e l’istituzione presso cui insegna”, e per l’AID il diritto degli studenti con DSA non può comunque essere prevaricato.

Per questo, l’Associazione Italiana Dislessia chiede l’esatto contrario rispetto al contenuto della lettera del segretario della FLC CGIL, ovvero l’estensione dell’obbligo della videoregistrazione a ogni istituto scolastico e universitario.