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DSA, l’ISS pubblica le nuove Linee Guida: tutte le novità

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato le nuove Linee Guida per la gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), a dieci anni di distanza dal precedente documento.

Ne dà notizia l’Associazione Italiana Dislessia (AID), che spiega come le nuove linee guida riprendano e aggiornino molte delle precedenti raccomandazioni cliniche, provvedendo a formularne anche di nuove in merito ad una serie di aspetti che non erano ancora stati indagati.

Tra i nuovi quesiti clinici analizzati dal gruppo di esperti spicca il Disturbo di Comprensione della Lettura, specialmente dopo la ridefinizione del Disturbo di Lettura proposta nelle versioni più recenti dei sistemi di classificazione internazionale DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e ICD (International Classification of Diseases).

In più, basandosi anche sui dati MIUR che mettono in evidenza come gli studenti bilingui siano diventati una percentuale di rilievo nell’attuale popolazione scolastica, il gruppo si è concentrato sulla valutazione e la diagnosi di DSA in questa tipologia di studenti.

Altro aspetto di cui si è tenuto particolarmente conto nelle nuove Linee Guida è la valutazione e diagnosi di DSA negli studenti adulti (un aspetto precedentemente non affrontato con chiarezza); inoltre sono stati definiti anche nuovi criteri e procedure diagnostici relativi alla Disgrafia e al Disturbo del Calcolo. 

Infine, non mancano nelle nuove Linee Guida le raccomandazioni per l’individuazione precoce dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Il Gruppo di Lavoro, denominato “Libro Bianco”, ha permesso di evidenziare i punti nevralgici della legge 170 ma anche le varie criticità, fornendo così “possibili soluzioni alle problematicità evidenziate nel mondo della scuola, dell’università e del lavoro”.

Tra i promotori del progetto di sviluppo c’è proprio l’AID, come sottolinea il suo presidente, Andrea Novelli. 

“Fa parte della nostra mission migliorare la qualità di vita dei bambini e delle persone con DSA, a cominciare proprio dall’individuazione precoce del disturbo, dall’iter diagnostico, e dalla riabilitazione – fa sapere Novelli – Le nuove Linee Guida sono un importante passo in avanti in questa direzione”.

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La startup degli universitari torinesi per aiutare gli studenti con DSA

Si chiama Progetto ALGOR ed è una startup che ha come obiettivo la realizzazione di supporti tecnici che vadano incontro alle esigenze degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).

La bella novità è stata ideata da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino, tutti 23enni, che hanno messo a punto un’applicazione per creare mappe concettuali che aiutano gli studenti durante il loro percorso formativo, a scuola e all’università.

Prima di arrivare alla definizione del progetto ALGOR, il gruppo di studenti ha condotto una serie di sondaggi che hanno visto protagonisti proprio gli studenti con DSA.

Sono emersi tutti i disagi vissuti da coloro che percorrono la loro carriera scolastica e universitaria facendo fronte ai disturbi specifici dell’apprendimento, come dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia.

Come spiega l’ideatore di Algor, Mauro Musarra, questa applicazione – che prende il nome di Algor Maps – si basa su un algoritmo di intelligenza artificiale: sarà sufficiente inserire un testo per generare la mappa che aiuterà gli studenti che hanno difficoltà nella lettura e nella scrittura.

La soluzione è stata già provata da 700 persone tra studenti, insegnanti e tutor, e il riscontro pare davvero molto elevato (anche tra i genitori). Ora la startup punta alla collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia (AID).

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Patente di guida, i candidati con DSA potranno avere il 30% di tempo in più per la prova orale

E’ stata finalmente pubblicata la circolare che mette in chiaro le disposizioni relative al tempo aggiuntivo di cui potranno disporre i candidati con DSA nella prova orale della patente di guida.

Il decreto ministeriale 243, firmato il 1 giugno, entrerà in vigore nei prossimi giorni, subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Come chiarito dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili (MIMS), il tempo aggiuntivo destinato ai candidati con DSA per eseguire la prova di teoria per il conseguimento della patente di guida – di qualsiasi categoria – è del 30%, previa presentazione della certificazione diagnostica ai sensi della Legge 170/2010.

La certificazione diagnostica dovrà essere presentata anche al medico, che provvederà a contrassegnare il campo che indica la presenza della certificazione DSA, precisando di fatto la necessità di accordare al candidato il tempo aggiuntivo.

Per coloro che hanno già presentato domanda prima dell’entrata in vigore del decreto, possono richiedere la modifica presentando domanda su carta semplice presso l’ufficio della motorizzazione civile, allegando la certificazione DSA.

Se il candidato o la candidata ha già provveduto a prenotarsi per l’esame, sarà l’UMC a stampare nuovamente la ricevuta di prenotazione con la durata complessiva dell’esame; in caso di prenotazione non ancora avvenuta, la ricevuta con la durata complessiva dell’esame verrà stampata una volta completata la prenotazione stessa.

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Concorsi pubblici, i candidati con DSA potranno utilizzare gli strumenti compensativi

I candidati con DSA potranno utilizzare gli strumenti compensativi nei concorsi pubblici. La normativa finalmente approvata dal Parlamento italiano segna un passo in avanti fondamentale nella promozione dei diritti delle persone dislessiche in ambito lavorativo.

I candidati con DSA potranno quindi svolgere la prova relativa ai concorsi pubblici indetti da Stato, Regioni, Comuni ed enti strumentali in forma orale (e non più scritta). Inoltre, i candidati dislessici avranno l’opportunità di utilizzare gli strumenti compensativi e potranno anche usufruire di un tempo più ampio per il completamento delle prove.

Nel giro di tre mesi si arriverà alla definizione delle modalità attuative della norma tramite un decreto del Ministero della Pubblica Amministrazione, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

Grande soddisfazione viene espressa dal presidente dell’Associazione Italiana Dislessia (AID), Andrea Novelli: “Come associazione continueremo a impegnarci nei rapporti con le istituzioni affinché vengano introdotti ulteriori provvedimenti che garantiscano la piena inclusione delle persone con DSA anche in età adulta – spiega Novelli – Dall’università, alla patente di guida, all’inserimento lavorativo e alla crescita professionale, sia nel settore pubblico sia nel settore privato. Per la nostra associazione questa è una battaglia di civiltà, determinante per il futuro di milioni di persone con disturbi specifici dell’apprendimento”

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“Il mio universo dislessico”, Sara Maranzana racconta la dislessia in un libro

La dislessia come “amica molesta”, che scombina “le parole e la vita”. Viene raccontato così il Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) da Sara Maranzana, che ha pubblicato la settimana scorsa il suo libro “Il Mio Universo Dislessico” con la casa editrice Impressioni Grafiche.

Nel volume, Sara Maranzana – che svolge la professione di pasticcera a Silvano d’Orba, comune di circa 2.000 abitanti in provincia di Alessandria – spiega le tante difficoltà e i problemi vissuti a causa della dislessia, specialmente negli anni dell’infanzia.

Sara spiega come alle elementari venisse considerata “una bambina svogliata”, spesso oggetto di derisione da parte dei compagni per quei temi caratterizzati da errori che venivano addirittura letti in classe.

All’epoca la dislessia non era un problema riconosciuto. Il sostegno dei genitori ha aiutato Sara nell’affrontare un percorso lungo e doloroso, prima di arrivare ad una diagnosi e capire come intervenire.

I cambiamenti arrivarono in casa, con post-it colorati e mappe geografiche, oltre ad un aumento dell’impegno lavorativo per pagare visite e consulti. Sara cambiò anche scuola, sotto consiglio della logopedista: una scelta che fu oltretutto giudicata negativamente, come racconta la stessa pasticcera e scrittrice al quotidiano “Il Piccolo”.

“Fu la scelta giusta – racconta la giovane – anche se in molti contestarono la linea dei miei genitori ritenendomi semplicemente un soggetto difficile e una bambina capricciosa”.

Oggi Sara Maranzana si è fatta strada anche sui social per cercare di informare il più possibile (e in maniera più corretta) sulla dislessia, fornendo un sostegno alle altre persone con DSA.

“Il motivo per cui ho scritto questo libro è fare luce sulla dislessia e provare a tranquillizzare chi sta attraversando la stessa situazione – aggiunge – Mi rendo conto che c’è ancora bisogno di fare luce su queste dinamiche e su come ancora oggi certe valutazioni non siano corrette”.

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Patente di guida e DSA, le novità: più tempo e strumenti compensativi

Tra gli “incubi” delle persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) c’è sicuramente la patente di guida, dato che troppo spesso i test sono poco chiari e ambigui.

In molti casi gli esami per la patente rappresentano un vero e proprio scoglio per i dislessici, e non è certo un caso se molti esaminandi preferirebbero svolgere l’esame orale, come d’altronde avviene a scuola.

Una problematica che l’Associazione Italiana Dislessia (AID) affronta da tempo, coadiuvata da molte associazioni, nel tentativo di modificare in maniera adeguata i test per la patente di guida per tutelare al meglio i diritti delle persone con DSA.

Al momento i test scritti non possono essere sostituiti da quelli orali, ma la battaglia portata avanti dall’AID consente ora questa possibilità per la Carta di qualificazione del conducente, successiva alla patente e necessaria per portare determinati automezzi di lavoro. In più, si attende l’approvazione del nuovo regolamento della nautica da diporto per consentire i test orali anche per il conseguimento della patente nautica.

Tuttavia, ci sono novità anche per la patente di guida. Tanto per cominciare è valido la stessa certificazione diagnostica utilizzata ai fini scolastici; in più, il decreto dello scorso 1 giugno stabilisce che le persone con DSA possono disporre di un 30% in più di tempo per svolgere l’esame.

Ma non è tutto, perché durante il test gli esaminandi dislessici potranno utilizzare strumenti compensativi come i file audio, anche se talvolta questi file risultano di scarsa qualità o addirittura indisponibili.

Infine, in merito all’ambiguità dei quiz (un aspetto spesso sottolineato dalle persone con DSA), il Ministero è al lavoro per una rimodulazione che vada ad esempio a togliere le doppie negazioni: la revisione dovrebbe essere ufficiale entro il prossimo autunno.

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Andrea Pesando, lo studente dislessico si laurea per la quinta volta

Ben cinque lauree conseguite negli ultimi sei anni nonostante il Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Stiamo parlando di Andrea Pesando, lo studente dislessico dell’Università di Torino che ha appena conseguito la doppia laurea magistrale in Area and Global Studies for International Cooperation, un percorso completato in 3 anni e 10 mesi con votazione 110 su 110.

Prima di questo successo, Andrea Pesando aveva conseguito la laurea in Civil and environmental engineering al Politecnico di Torino nel 2015, una doppia laurea di 3 anni e 180 crediti completata in soli 24 mesi e un diploma di laurea triennale in Political Science all’Università di Torino.

In mezzo una serie di esperienze professionali, tra cui un periodo di lavoro al Parlamento Europeo. Gli obiettivi raggiunti da Andrea Pesando riempiono di orgoglio il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, specialmente in merito alle politiche di inclusività dell’Ateneo piemontese.

“Siamo sulla strada giusta – dice Geuna al quotidiano “La Stampa” – Sosteniamo un modello in continua crescita che vuole condividere conoscenza e potenzialità dei singoli con l’intera comunità, senza barriere o limitazioni”.

La professoressa Marisa Pavone, delegata del rettore per Disabilità e Dsa, si è poi soffermata sui numeri dell’Università torinese, che vede tra i suoi iscritti circa 2.000 studenti dislessici e discalculici. 

“Negli ultimi anni l’Università di Torino ha registrato il primato di immatricolazioni in Italia di studenti con DSA – spiega la docente alla “Stampa” – Ciò è stato possibile grazie ad interventi mirati che abbiamo messo in campo nell’ultimo periodo, come l’emanazione di linee guida per i docenti per una didattica accessibile e inclusiva, e la formazione di tutor alla pari specializzati, da poter affiancare a studenti e studentesse con maggiori difficoltà”.

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Andrea Delogu diventa un “cartoon” per raccontare la dislessia

Una bella iniziativa quella che vede protagonista Andrea Delogu, famosa conduttrice televisiva e radiofonica Rai, che ha accettato di diventare un personaggio de Lo Straordinario Mondo di Gumball.

Andrea Delogu ha accolto con entusiasmo la proposta di diventare un cartone nell’ambito della campagna di Cartoon Network che prende il nome di #IoSonoDiverso e che ha come obiettivo quello di celebrare la diversità in tutte le sue forme.

“E’ giusto che la diversità venga vista come un superpotere“, ha detto la conduttrice televisiva e radiofonica, che ha spesso raccontato la sua esperienza con la dislessia, in particolare con il libro “Dove finiscono le parole”.

Con questo volume, Andrea Delogu ha voluto raccontare il suo Disturbo Specifico dell’Apprendimento con la massima sincerità, raccontando le difficoltà nel non essere compresa e accompagnando il tutto con un’apprezzatissima dose di ironia.

La campagna di sensibilizzazione #IoSonoDiverso vede anche la partecipazione di altri personaggi pubblici, come il cantante Francesco Gabbani e la capitana della Juventus e della Nazionale femminile di calcio, Sara Gama.

Tramite i loro racconti, l’iniziativa vuole far sì che venga fatto passare il messaggio ai bambini di quanto la diversità possa rendere orgogliosi, perché sono proprio le identità diverse a far sì che possa esserci una vera unione.

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Studenti con DSA, nel modello 730 la detrazione del 19% per le spese sostenute

Nel modello 730/2021 è possibile detrarre anche le spese sostenute per gli studenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). La detrazione, pari al 19%, riguarda sia i familiari a carico che il richiedente.

La detrazione è valida fino al compimento della scuola secondaria di secondo grado e riguarda gli strumenti compensativi e i sussidi tecnici informatici indispensabili per favorire il corretto apprendimento degli studenti con DSA.

La sezione riguardante tale detrazione è quella relativa agli “Oneri detraibili”, dove vanno compilati i righi da E8 a E10 con il codice 44.

La detrazione può variare in base al reddito. Fino a 120.000 euro è confermata la detrazione del 19%, mentre tra i 120.000 e i 240.000 la detrazione diminuisce in modo progressivo all’aumentare del reddito del contribuente; infine, sopra la soglia dei 240.000 euro di reddito la detrazione subisce l’azzeramento.

Per poter usufruire della detrazione, è necessario un certificato rilasciato dal Servizio Sanitario Nazionale, da uno specialista o da una struttura accreditata, che vada ad attestare la diagnosi di DSA (dislessia, disgrafia, discalculia e/o disortografia).

Le spese sostenute, come accennato, riguardano strumenti e sussidi come sintesi vocale, registratore, programmi di video scrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe concettuali e anche i computer necessari per i programmi di video-scrittura. Per ognuna di queste spese è necessario presentare la fattura o lo scontrino fiscale, che vale come documentazione per ottenere la detrazione.

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I servizi segreti britannici cercano dislessici: “Hanno capacità uniche”

Mentre in Italia gli oltre due milioni di dislessici fanno fatica anche ad accedere ad un colloquio, altrove le persone con DSA vengono impiegate in mansioni altamente qualificanti proprio perché in possesso di caratteristiche uniche.

Nel Regno Unito, infatti, l’agenzia governativa GCHQ si giova del supporto delle persone con dislessia per respingere gli attacchi alla sicurezza informatica.

L’individuazione di schemi di eventi o dati, così come la grande abilità nel risolvere enigmi e problemi apparentemente inestricabili, rendono i soggetti con DSA un supporto fondamentale per le agenzie di spionaggio.

Come affermato dal direttore della strategia presso GCHQ, Jo Cavan, le agenzie di spionaggio hanno bisogno di “persone in grado di connettere idee, che possano pensare visivamente, che possano usare il loro intuito”, ed è per questo che i soggetti dislessici diventano decisivi.

“Esaminano molti dati e trovo che la mia dislessia mi aiuti a vedere il quadro generale e alcuni schemi che non sono sempre evidenti a tutti gli altri intorno a me”: sono le parole di Charlotte, un funzionario dell’intelligence che lavora proprio con l’agenzia governativa britannica.

In un periodo storico dove i conflitti si spostano dai territori al cyberspazio, il reclutamento di soggetti dislessici permette di avere vantaggi considerevoli.