Categories
Strumenti utili

Dislessia a distanza, ora è più semplice con l’app “Leggo Facile”

Un’app talmente funzionale e innovativa da riuscire ad aggiudicarsi il “Top of the Pid 2020 Re-start!”, un premio promosso dai Punti Impresa Digitale (PID) attivati dalle Camere di Commercio di tutta Italia per favorire la digitalizzazione tra le imprese.

Stiamo parlando di “Leggo Facile”, un’applicazione creata dall’azienda One Health Vision di Lecce che ha come obiettivo quello di trattare la dislessia anche a distanza, come in questo periodo dove la pandemia di coronavirus impone regole ben precise.

“Leggo Facile” permette alle persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ed in particolare dislessia di poter proseguire ogni tipo di esercizio migliorativo anche a casa, magari con il prezioso aiuto di genitori e parenti, riuscendo così a continuare a lavorare sul disturbo nonostante le restrizioni anti-Covid.

Sono tanti gli esercizi messi a disposizione dalla piattaforma, che saprà anche elaborare man mano un quadro che fornirà alla persona interessata i progressi compiuti giorno dopo giorno.

Un’app talmente innovativa, “Leggo Facile”, da riuscire a capire autonomamente se lo studente dislessico ha ormai superato uno step e può quindi passare a quello successivo.

Nell’esprimere soddisfazione per il premio ricevuto, il cofondatore di One Health Vision, Vincenzo Ciccarese, spiega anche quanto tempo è necessario per raggiungere un buon livello di lettura: “La dislessia è un disturbo che va trattato in età scolare per evitare che possa trascinarsi nel tempo – afferma Ciccarese – Abbiamo verificato che con 20 minuti di trattamento protratto per tre mesi, i bambini hanno la possibilità di raggiungere un livello adeguato di lettura”.

Categories
Notizie

Le misure per l’integrazione scolastica nella Legge di Bilancio 2021

Lo scorso 30 dicembre è stato approvato il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, che include anche delle importanti misure finalizzate all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Per ogni istituto scolastico è stata incrementato il fondo volto a garantire la continuità didattica degli alunni con disabilità: l’aumento è di 62,76 milioni per l’anno 2021, con l’obiettivo di arrivare a superare la quota di un miliardo di euro entro il 2029.

Inoltre, nelle classi in cui sono presenti alunni con disabilità deve essere prevista la formazione obbligatoria del personale docente impiegato: per questo, la Manovra approvata in Parlamento stanzia 10 milioni di euro nel 2021.

Molto importante è anche lo stanziamento di ulteriori 10 milioni di euro per l’acquisizione e alla manutenzione di attrezzature tecniche e sussidi didattici, che hanno lo scopo di rendere più agevole l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, così come previsto dalla Legge 5 febbraio 1992, n.104.

Infine, nel comma 963 dell’articolo 1 vengono chiarite anche le misure dirette agli alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). In particolare, viene ribadito che le istituzioni scolastiche devono garantire provvedimenti personalizzati, dispensativi, compensativi e di flessibilità didattica. Si tratta di una “disposizione puntualizzatrice” che fa riferimento alle misure educative e didattiche assegnate agli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento.

Categories
DSA e Celebrità

Davide Shorty a Sanremo 2021: “Il rap mi ha aiutato a superare la dislessia”

Tra i partecipanti al Festival di Sanremo 2021, nella sezione Nuove Proposte, ci sarà anche Davide Shorty, rapper e cantante nato a Palermo nel 1989.

Shorty, che ha vinto l’ultima edizione di Sanremo Giovani e ha quindi ottenuto il pass per l’Ariston (dove si esibirà con il brano “Regina”, ndr).

In un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia, l’artista palermitano non si è soffermato solo sulla canzone che presenterà al Festival (che parla d’amore ed in particolare della sua ex ragazza) ma anche della sua passione per la musica, cominciata fin da piccolo, e di un problema come la dislessia, che il 31enne ha cominciato a “vincere” proprio scrivendo i primi testi.

E’ proprio Davide Shorty a spiegare le criticità relative al Disturbo Specifico dell’Apprendimento: “Essendo dislessico, fin da quando ero bambino mi sfuggivano molte parole. Scrivendo ho deciso di riprendere tutte le parole che mi ero in qualche modo perso e ho cominciato a giocarci un pò”.

L’artista siciliano conferma che è stata proprio la musica, ed in particolare il rap, a consentirgli di superare questo ostacolo e ad aiutarlo molto nel corso della sua carriera.

Il suo primo album in Italia, “Straniero”, è uscito nel 2017. Davide vive da 11 anni a Londra, dove ha migliorato molto l’aspetto musicale.

Categories
Notizie

L’Università di Torino aumenta i fondi per il sostegno agli studenti con DSA

Il numero di studenti con disabilità o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) aumenta anche all’Università di Torino.

Per questo motivo, come riportato dal quotidiano “La Stampa”, l’Ateneo torinese ha deciso di aumentare del 57% i fondi destinati alle attività di sostegno nei confronti di studenti e studentesse. Un incremento significativo, quello dell’UniTo: si è passati infatti dai 412.000 euro dello scorso anno ai 648.000 euro del corrente anno accademico.

Di questi 648.000 euro, ben 448.000 sono fondi finanziati dal Ministero, mentre altri 200.000 euro provengono da stanziamenti dell’Ateneo piemontese.

L’aumento viene visto positivamente dal rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, che sottolinea come un tale incremento dimostri che gli studenti e le studentesse con disabilità o DSA percepiscono che l’Ateneo torinese è in grado di offrire un alto livello di accoglienza.

Non è un caso se l’Università di Torino spicca per la presenza di nuovi strumenti che consentono ai docenti e agli studenti stessi di godere di un miglioramento dell’offerta formativa.

Un esempio è la nuova modalità di formazione “peer to peer”, con studenti e studentesse che ricoprono l’incarico di volontari per aiutare i compagni e le compagne nel loro percorso accademico.

Coloro che vogliono essere “tutor alla pari” devono seguire una formazione obbligatoria che vale 5 ore di servizio e prevede un’autovalutazione.

Categories
DSA e Celebrità

Mika e la sua battaglia contro la dislessia: “Non esiste la normalità, ma l’individualità”

Ha riscosso molto successo l’edizione 2020 di X-Factor, che ha visto il successo in finale dell’abruzzese Casadilego. Merito non solo dei partecipanti, ma anche dei giudici, tra cui Mika, uno dei cantanti più apprezzati negli ultimi tempi.

Della sua carriera musicale si conosce ormai praticamente tutto, mentre non tutti sanno di alcuni dettagli che riguardano la sfera privata. In particolare, come ha raccontato più volte lo stesso cantante, Mika deve fare i conti con una forma di dislessia, scoperta all’età di 9 anni quando frequentava le scuole a Londra.

Ancora oggi, la dislessia rende difficile a Mika leggere gli spartiti musicali, ad esempio, così come leggere correttamente l’orologio. Il cantante ha avuto un’infanzia difficile, ma ha sempre voluto parlare apertamente della dislessia, senza mai nascondersi, portando avanti una battaglia contro ogni pregiudizio.

Un impegno che l’ha portato nel 2015 a diventare testimonial di un convegno, intitolato “Come pesci sugli alberi”, che aveva come argomento principale proprio i disturbi specifici legati all’apprendimento, come appunto la dislessia.

In un’intervista rilasciata in quel periodo, Mika ha ribadito che “la normalità non esiste” e che “c’è solamente l’individualità, che è una cosa molto speciale, che dobbiamo difendere, quando la vediamo negli altri, ma anche sviluppare e difendere quella che è dentro di noi”.

Categories
Notizie

La risposta emotiva dei bambini con dislessia è maggiore rispetto agli altri

Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università della California, che si sono avvalsi della collaborazione dell’UCSF Dyslexia Center e dell’UCSF Memory and Aging Center, apre nuovi scenari nell’approccio con i bambini dislessici.

I bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, secondo lo studio, mostrerebbero una risposta emotiva “più forte e reattiva” rispetto agli altri.

L’indagine ha preso in esame le risposte di 32 bambini, di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. A questi piccoli è stato chiesto di guardare alcuni video “emozionanti”. Durante la riproduzione di questi filmati, sono stati monitorati non solo le espressioni facciali, ma anche la frequenza del battito cardiaco e il livello di respirazione dei bambini.

I bambini con DSA manifestavano risposte fisiologiche e comportamentali superiori ai bambini senza dislessia (22 quelli esaminati nello studio, ndr), evidenziando quindi una maggiore reattività emotiva.

La motivazione, secondo i ricercatori, va individuata nella maggiore attività nell’area della rete di salienza, una zona del cervello che sta proprio alla base dell’origine delle emozioni e dell’autocoscienza.

Pertanto, in base ai risultati ottenuti dai ricercatori dell’UCLA, emergerebbe con chiarezza come la dislessia non è soltanto una debolezza nella capacità di lettura, ma un qualcosa da esaminare in maniera molto più approfondita.

Virginia Sturm, autrice dello studio e docente, conferma che l’idea che i bambini con dislessia abbiano una maggiore intelligenza sociale ed emotiva è datata: “Non vogliamo dire che tutti i bambini con dislessia siano necessariamente dotati in questo modo – afferma la Sturm – ma possiamo pensare alla dislessia come associata a punti di forza e di debolezza”.

Tra le debolezza, la maggiore reattività emotiva rappresenta un fattore di rischio per l’insorgere di disturbi come depressione e ansia.

Categories
Notizie

La pandemia causa problemi anche al PDP: urgono chiarimenti

La pandemia di coronavirus porta con sè una serie di criticità anche per la scuola, sebbene il sistema scolastico stia reggendo piuttosto bene l’urto dell’emergenza sanitaria.

Il Covid-19 sta comportando problemi anche al PDP, ovvero il Piano Didattico Personalizzato, che dovrà essere formalizzato alla fine di questo mese e su cui stanno lavorando le varie scuole.

Studenti e famiglie stanno sperimentando alcune difficoltà, come ad esempio quelle dal punto di vista pratico. Un esempio è la scomparsa degli incontri in frequenza, così come le problematiche che può incontrare una famiglia che non ha una connessione così veloce (e talvolta nemmeno le scuole, ndr).

Inoltre, serve capire come condividere correttamente i contenuti, in particolare i testi scritti: i docenti devono disporre di un PDP in formato file, ovvero un documento scansionato in PDF o Word, per poterlo esporre alle famiglie durante l’incontro a distanza.

In più, è opportuno stabilire con criterio l’utilizzo della Didattica Digitale Integrata (DDI), che diventa una risorsa per gli alunni con DSA solo se usata nel migliore dei modi. Ad esempio, davanti allo schermo non è detto che l’attenzione dell’alunno possa essere la stessa delle normali attività in classe: una situazione che va esplicata nel PDP, magari definendo, come chiede l’Associazione Italiana Dislessia (AID), eventuali momenti di pausa o riduzione oraria nello svolgimento della lezione.

Inoltre, in riferimento alle verifiche, i test a tempo per evitare copiature possono diventare un enorme problema per gli alunni con DSA. Una buona idea, formulata sempre dall’AID, è quella della verifica mista, per valutare poi meglio nel confronto orale la preparazione dello studente con DSA.

Anche i genitori possono fare la loro parte, chiedendo un confronto con il Referente d’Istituto per i DSA o con il Dirigente, ed eventualmente anche con l’Ufficio Scolastico Regionale, interpellando il Referente regionale.

Categories
Notizie

“Tutto quello che avreste voluto sapere sui DSA e avete osato chiedere”, il libro del Gruppo Giovani AID

Si chiama “Tutto quello che avreste voluto sapere sui DSA e avete osato chiedere”, ed è il primo libro realizzato dal Gruppo Giovani dell’Associazione Italiana Dislessia (AID).

Il testo si basa sul Progetto My Story, che ha visto i membri del Gruppo Giovani AID girare l’Italia per raccontare le loro esperienze scolastiche, universitarie e lavorative, passando anche per quelle personali, tutte legate ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

Durante gli incontri sono state poste tante domande ai ragazzi, e le risposte sono contenute proprio in questo volume di 160 pagine.

In particolare, i membri del Gruppo Giovani AID cercano di spiegare come il DSA non si manifesti solo come una difficoltà di apprendimento sui banchi di scuola, ma scateni una serie di emozioni, tra cui senso di impotenza, frustrazione, vergogna e anche rabbia, specialmente quando la difficoltà viene scambiata per mancanza di impegno.

Al tempo stesso, i ragazzi sottolineano l’enorme gioia e soddisfazione che si prova nei piccoli passi avanti.

Il libro è acquistabile su Aid eShop. Il costo del volume è di 12 euro, a cui bisogna aggiungere 4 euro di spese di spedizione. Per tutti i soci dell’Associazione Italiana Dislessia è previsto uno sconto del 5% sul prezzo di copertina.

Il volume è in vendita anche su Amazon, sul sito di Libri Liberi e presso la Libreria Libri Liberi di Firenze, in Via San Gallo 21-25r.

Categories
Strumenti utili

Gpt-3, il sistema di intelligenza artificiale che scrive testi come se fosse umano

Si può riconoscere se un testo è stato scritto da mano umana o se invece è stato prodotto da un sistema di intelligenza artificiale? Con gli ultimi modelli sta diventando praticamente impossibile, almeno stando a quanto riportato dal New York Times.

Il popolarissimo quotidiano newyorkese ha infatti condotto un test con il Gpt-3, l’ultimo modello di linguaggio basato su intelligenza artificiale creato da OpenAI e sponsorizzato nientemeno che da Microsoft.

L’articolo, scritto per metà da un umano e per metà da una macchina, ha mostrato come entrambe le modalità siano ormai identiche, dato che l’intelligenza artificiale riesce ad interpretare e scrivere con chiarezza e correttezza qualsiasi argomento.

Un’evoluzione davvero significativa, se si pensa che il predecessore di questo nuovo sistema, Gpt-2, conosceva all’incirca 1,5 miliardi di parametri. Gpt-3 lo supera nettamente, arrivando ad immagazzinare 175 miliardi di parametri: un numero destinato oltretutto a crescere.

La tecnologia Gpt-3 può rivelarsi decisiva per il miglioramento della vita delle persone, a cominciare dai percorsi scolastici e formativi. Pensiamo agli studenti e alle studentesse con dislessia, che potrebbero trarre giovamento da questo strumento, sia nella scrittura che nella lettura di libri scolastici realizzati sulla base del reale livello degli studenti. Un percorso su misura garantito da un sistema con potenzialità eccezionali, che va tuttavia condotto nella direzione giusta.

Categories
Notizie

Alunni con DSA, nel 2018-19 sono 298.114. Percentuali più alte al Nord

Sono 298.114 gli alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) nell’anno scolastico 2018-2019, il 4,9% del totale degli alunni. I dati, che riguardano le scuole italiane, sono stati forniti dal Ministero dell’Istruzione.

Nel report del Ministero dell’Istruzione emerge una chiara differenza a livello territoriale. Nelle regioni del Nord Ovest, infatti, si ha una maggiore concentrazione di certificazioni di disturbi specifici dell’apprendimento: gli alunni con DSA sono infatti il 7,3% del totale.

Per le regioni del Centro, sempre prendendo in esame l’anno scolastico 2018-2019, la percentuale di alunni con DSA è del 5,7%, mentre per le regioni del Nord Est il 5,9% degli alunni registra una certificazione di DSA.

Guardando invece le singole regioni, la percentuale più alta di alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento è in Liguria, con il 7,7%. A seguire troviamo il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta, rispettivamente con il 7,6% e il 7,5%.

Al contrario, sono le Regioni meridionali a presentare le percentuali più basse di alunni con certificazione di DSA. All’ultimo posto c’è la Calabria con l’1,3%, poco più sopra Campania, con l’1,5%, e Sicilia con il 2%.

Per quanto riguarda le tipologie di disturbo, sempre in riferimento all’anno scolastico 2018-2019, tra i 298.114 alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento troviamo 187.693 alunni con dislessia, 87.859 con disgrafia, 101.744 con disortografia e infine 96.081 alunni presentano discalculia.