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Andrea Pesando, lo studente dislessico si laurea per la quinta volta

Ben cinque lauree conseguite negli ultimi sei anni nonostante il Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Stiamo parlando di Andrea Pesando, lo studente dislessico dell’Università di Torino che ha appena conseguito la doppia laurea magistrale in Area and Global Studies for International Cooperation, un percorso completato in 3 anni e 10 mesi con votazione 110 su 110.

Prima di questo successo, Andrea Pesando aveva conseguito la laurea in Civil and environmental engineering al Politecnico di Torino nel 2015, una doppia laurea di 3 anni e 180 crediti completata in soli 24 mesi e un diploma di laurea triennale in Political Science all’Università di Torino.

In mezzo una serie di esperienze professionali, tra cui un periodo di lavoro al Parlamento Europeo. Gli obiettivi raggiunti da Andrea Pesando riempiono di orgoglio il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, specialmente in merito alle politiche di inclusività dell’Ateneo piemontese.

“Siamo sulla strada giusta – dice Geuna al quotidiano “La Stampa” – Sosteniamo un modello in continua crescita che vuole condividere conoscenza e potenzialità dei singoli con l’intera comunità, senza barriere o limitazioni”.

La professoressa Marisa Pavone, delegata del rettore per Disabilità e Dsa, si è poi soffermata sui numeri dell’Università torinese, che vede tra i suoi iscritti circa 2.000 studenti dislessici e discalculici. 

“Negli ultimi anni l’Università di Torino ha registrato il primato di immatricolazioni in Italia di studenti con DSA – spiega la docente alla “Stampa” – Ciò è stato possibile grazie ad interventi mirati che abbiamo messo in campo nell’ultimo periodo, come l’emanazione di linee guida per i docenti per una didattica accessibile e inclusiva, e la formazione di tutor alla pari specializzati, da poter affiancare a studenti e studentesse con maggiori difficoltà”.

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Andrea Delogu diventa un “cartoon” per raccontare la dislessia

Una bella iniziativa quella che vede protagonista Andrea Delogu, famosa conduttrice televisiva e radiofonica Rai, che ha accettato di diventare un personaggio de Lo Straordinario Mondo di Gumball.

Andrea Delogu ha accolto con entusiasmo la proposta di diventare un cartone nell’ambito della campagna di Cartoon Network che prende il nome di #IoSonoDiverso e che ha come obiettivo quello di celebrare la diversità in tutte le sue forme.

“E’ giusto che la diversità venga vista come un superpotere“, ha detto la conduttrice televisiva e radiofonica, che ha spesso raccontato la sua esperienza con la dislessia, in particolare con il libro “Dove finiscono le parole”.

Con questo volume, Andrea Delogu ha voluto raccontare il suo Disturbo Specifico dell’Apprendimento con la massima sincerità, raccontando le difficoltà nel non essere compresa e accompagnando il tutto con un’apprezzatissima dose di ironia.

La campagna di sensibilizzazione #IoSonoDiverso vede anche la partecipazione di altri personaggi pubblici, come il cantante Francesco Gabbani e la capitana della Juventus e della Nazionale femminile di calcio, Sara Gama.

Tramite i loro racconti, l’iniziativa vuole far sì che venga fatto passare il messaggio ai bambini di quanto la diversità possa rendere orgogliosi, perché sono proprio le identità diverse a far sì che possa esserci una vera unione.

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DSA e Celebrità

Khaby Lame è dislessico: “Non fatevi imporre limiti dagli altri, ponetevi i vostri e superateli”

Khaby Lame è certamente il TikToker più famoso del momento, grazie ai suoi divertentissimi video che l’hanno portato a diventare uno dei personaggi italiani maggiormente noti all’estero.

Quello che però in pochi sanno è che Khaby è dislessico, come ha confermato lui stesso in un’intervista rilasciata alla testata Fanpage.it.

Rispondendo ad alcune domande su di lui poste dagli utenti a Google, il TikToker ha confermato di soffrire di dislessia e di aver avuto sempre problemi con la lettura.

Khaby Lame, per soddisfare a pieno la richiesta posta, ha precisato di non essere solo dislessico, ma anche discalculico.

Nello specificare il suo Disturbo Specifico dell’Apprendimento, Khaby Lame non si è soffermato sui dettagli del suo percorso, limitandosi a dire di aver superato ogni tipo di ostacolo grazie ad un atteggiamento sempre volto alla positività.

“Non è che perché sei dislessico non arriverai mai a un punto – ha detto il celebre TikToker nella risposta – La gente secondo me, quando ti dice che non arriverai mai ad un punto, alla fine ti sta ponendo i suoi limiti. Ma quelli sono i limiti degli altri, non i tuoi”.

“Devi sempre tenere la testa alta e non porti i limiti degli altri, ma porti i tuoi e superarli”, ha poi aggiunto.

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Studenti con DSA, nel modello 730 la detrazione del 19% per le spese sostenute

Nel modello 730/2021 è possibile detrarre anche le spese sostenute per gli studenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). La detrazione, pari al 19%, riguarda sia i familiari a carico che il richiedente.

La detrazione è valida fino al compimento della scuola secondaria di secondo grado e riguarda gli strumenti compensativi e i sussidi tecnici informatici indispensabili per favorire il corretto apprendimento degli studenti con DSA.

La sezione riguardante tale detrazione è quella relativa agli “Oneri detraibili”, dove vanno compilati i righi da E8 a E10 con il codice 44.

La detrazione può variare in base al reddito. Fino a 120.000 euro è confermata la detrazione del 19%, mentre tra i 120.000 e i 240.000 la detrazione diminuisce in modo progressivo all’aumentare del reddito del contribuente; infine, sopra la soglia dei 240.000 euro di reddito la detrazione subisce l’azzeramento.

Per poter usufruire della detrazione, è necessario un certificato rilasciato dal Servizio Sanitario Nazionale, da uno specialista o da una struttura accreditata, che vada ad attestare la diagnosi di DSA (dislessia, disgrafia, discalculia e/o disortografia).

Le spese sostenute, come accennato, riguardano strumenti e sussidi come sintesi vocale, registratore, programmi di video scrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe concettuali e anche i computer necessari per i programmi di video-scrittura. Per ognuna di queste spese è necessario presentare la fattura o lo scontrino fiscale, che vale come documentazione per ottenere la detrazione.

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DSA e Celebrità

Kate Winslet e la dislessia del marito: “Mi aiuta comunque, leggiamo i copioni insieme”

Il marito di Kate Winslet, Edward Abel Smith, è dislessico, ma nonostante il Disturbo Specifico dell’Apprendimento non manca mai di fornire un prezioso aiuto a sua moglie nel lavoro, in particolare nella lettura dei copioni. 

Lo rivela la stessa attrice, diventata famosa in tutto il mondo grazie alla splendida interpretazione nel film Titanic (1997) in cui recitò al fianco di Leonardo Di Caprio. Kate Winslet, in un’intervista rilasciata al New York Times, ha tenuto a precisare che suo marito è il “casalingo più sexy e gentile che esista al mondo”

Oltre ad essere un papà “affettuoso e disponibile”, Edward Abel Smith ama aiutare sua moglie nel lavoro, specialmente con i copioni. 

“Per lui è difficile leggere a voce alta eppure si sforza di farlo per me – racconta la Winslet nel corso dell’intervista – Lui è vegano, fa yoga e pratica nuoto in acqua fredda”. 

Edward Abel Smith è il terzo marito di Kate Winslet, che è stata già sposata con l’assistente alla regia Jim Threapleton, con cui è salita all’altare nel 1998, e con Sam Mendes, sposato nel 2003.

Kate e Edward si sono invece detti reciprocamente sì nel 2012. A partire da domani, mercoledì 9 giugno, arriverà su Sky e NOW la miniserie HBO ‘Omicidio a Easttown – Mare of Easttown’ che vede protagonista proprio la famosa attrice.

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Patente di guida e prova teoria, introdotti strumenti compensativi per i candidati con DSA

Buone notizie per tutte le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che dovranno affrontare i test per il conseguimento della patente di guida.

Il decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, stabilisce infatti l’introduzione degli strumenti compensativi per consentire alle persone dislessiche di poter svolgere l’esame di teoria senza discriminazioni.

In particolare, viene esteso per le persone con DSA il tempo per la prova di teoria (40 minuti invece di 30, ndr) e viene introdotta la possibilità per il candidato di chiedere l’ausilio di un file audio anche per il conseguimento della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) per gli usi professionali (per la patente di guida questo strumento compensativo è già previsto).

Anche per il conseguimento della Cqc viene esteso il tempo per l’esame di teoria a 20 minuti in più per la parte comune e quella specialistica e dieci minuti in più per la sola parte comune o per quella specialistica.

Ma non è tutto, perché anche l’iscrizione agli esami di teoria per le persone con DSA è stata resa più semplice. Non è più necessario presentare il certificato rilasciato dal neuropsichiatra: i candidati dislessici potranno infatti presentare il certificato rilasciato dal Servizio sanitario nazionale che attesti la diagnosi DSA.

Nel decreto viene inoltre precisato che la Direzione generale della Motorizzazione è tenuta ad organizzare la prova di teoria utilizzando un sistema informatizzato con l’ausilio di un file audio per i quiz.

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Strumenti utili

Vrailexia, il progetto europeo per l’inclusione all’Università

Sono circa 36.000 le studentesse e gli studenti con certificato di disabilità o DSA che fanno parte della popolazione universitaria. Il 43% di questi iscritti hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Sono dati che emergono dall’indagine effettuata dall’Agenzia di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), in collaborazione con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD).

La grande precisione di questi dati mette in evidenza come gli Atenei italiani stiano riuscendo a strutturarsi in maniera sempre migliore dal punto di vista dell’inclusione.

Non a caso, alcune Università portano avanti dei progetti di eccellenza che riguardano proprio l’inclusione in ambito universitario: un esempio lampante è Vrailexia, l’idea dell’Università della Tuscia per lo sviluppo di strumenti di supporto basati sull’intelligenza artificiale tramite una rete tra gli Atenei d’Europa.

Un progetto che vede la collaborazione di altri Atenei (in Italia l’Unipg, ndr), anche esteri. L’Associazione Italiana Dislessia (AID) è partner di questa importante iniziativa.

Tramite una piattaforma digitale che prende il nome di Be Special vengono quindi raccolti dati che fanno riferimento soprattutto alla dislessia, come ad esempio aspetti psicologici, ansia e difficoltà. L’intelligenza artificiale elabora tutte queste informazioni per fornire risposte e percorsi personalizzati.

Infine, sempre tramite Be Special, i docenti possono formarsi al meglio osservando le simulazioni delle difficoltà riscontrate dagli studenti e dalle studentesse con dislessia. Il progetto prevede due percorsi formativi, uno rivolto ai docenti e l’altro agli studenti e alle studentesse in cui viene utilizzata la metodologia dell’hackathon.

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I servizi segreti britannici cercano dislessici: “Hanno capacità uniche”

Mentre in Italia gli oltre due milioni di dislessici fanno fatica anche ad accedere ad un colloquio, altrove le persone con DSA vengono impiegate in mansioni altamente qualificanti proprio perché in possesso di caratteristiche uniche.

Nel Regno Unito, infatti, l’agenzia governativa GCHQ si giova del supporto delle persone con dislessia per respingere gli attacchi alla sicurezza informatica.

L’individuazione di schemi di eventi o dati, così come la grande abilità nel risolvere enigmi e problemi apparentemente inestricabili, rendono i soggetti con DSA un supporto fondamentale per le agenzie di spionaggio.

Come affermato dal direttore della strategia presso GCHQ, Jo Cavan, le agenzie di spionaggio hanno bisogno di “persone in grado di connettere idee, che possano pensare visivamente, che possano usare il loro intuito”, ed è per questo che i soggetti dislessici diventano decisivi.

“Esaminano molti dati e trovo che la mia dislessia mi aiuti a vedere il quadro generale e alcuni schemi che non sono sempre evidenti a tutti gli altri intorno a me”: sono le parole di Charlotte, un funzionario dell’intelligence che lavora proprio con l’agenzia governativa britannica.

In un periodo storico dove i conflitti si spostano dai territori al cyberspazio, il reclutamento di soggetti dislessici permette di avere vantaggi considerevoli.

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DSA e lavoro, la battaglia del giovane avvocato: “Ho fatto cambiare la legge sull’esame”

Sono oltre due milioni in Italia le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), che rischiano di essere escluse dal mondo del lavoro. Molti di loro, infatti, non riescono neppure a giungere ai colloqui, nonostante il loro costante impegno.

E’ per questo che fortunatamente ci sono persone che continuano a battersi per i diritti delle persone con DSA, tra cui proprio l’inserimento ne contesto lavorativo.

Antonio Caterino, 34 anni, perugino, lavora come avvocato in uno dei più importanti studi legali del nostro Paese. Qualche giorno prima della sua laurea, nove anni fa, Antonio scoprì di avere tutti e quattro i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Ne ha parlato lui stesso alla testata Fanpage, sottolineando come le valutazioni da parte delle aziende siano basate su parametri che non tengono minimamente conto delle difficoltà vissute dalle persone con DSA.

Colloqui, quindi, ma anche concorsi pubblici ed esami abilitanti alla professione: sono molte le situazioni in cui le persone con DSA vengono discriminate. Antonio Caterino non usa giri di parole, evidenziandola come una “lesione delle pari opportunità”.

“Per questo motivo – spiega l’avvocato a Fanpage – l’Ordine degli avvocati e la Corte d’Appello hanno deciso di siglare un accordo che istituzionalizza le misure compensative qualora fossero presenti persone con Dsa”.

Oltre alla sostituzione delle prove scritte con un esame orale, le persone con DSA possono usufruire degli strumenti compensativi per lettura, scrittura e calcolo, e possono disporre anche di un tempo superiore per portare a termine la prova.

Lo stesso Caterino ha eseguito l’esame avvalendosi di questi strumenti. “Solo così ho potuto godere delle stesse chance dei miei colleghi”, afferma il 34enne.

La vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, sostiene la battaglia portata avanti dal giovane avvocato. Il ddl Rossomando (attualmente depositato al Senato) dovrebbe essere in grado di superare le lacune normative presenti nella legge 170.

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L’AID replica a Pomeriggio 5: “La dislessia non è una malattia e non si cura”

Le affermazioni espresse nella trasmissione “Pomeriggio 5” non sono andate già all’Associazione Italiana Dislessia (AID).

Durante il programma condotto da Barbara D’Urso, il concorrente dell’Isola dei Famosi 2021, Akash Kumar, ha rivelato di essere dislessico, spiegando di avere difficoltà soprattutto quando discute in maniera concitata con altre persone.

La conduttrice ha commentato parlando della dislessia come “una malattia seria”, precisando che è possibile “curarla”.

L’AID ha quindi ritenuto opportuno inviare una nota al programma Mediaset, chiedendo anche di poter intervenire in una delle prossime puntate per aiutare a fare chiarezza e a divulgare una corretta informazione sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

La dislessia, sottolinea l’AID, non è una malattia, bensì “un disturbo del neuro-sviluppo che riguarda la capacità di leggere, scrivere e/o calcolare in modo corretto e fluente”. Inoltre, l’Associazione Italiana Dislessia precisa che questo disturbo accompagna l’individuo “per tutta la vita”.

Il disturbo, pertanto, non si cura, ma può essere compensato con una serie di strategie e strumenti.

La dislessia e gli altri disturbi specifici dell’apprendimento non sono causati da alcun deficit d’intelligenza o sensoriali, nè tantomeno da contesti ambientali o problematiche psicologiche. Come precisa l’AID, “dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo”.

“Riteniamo che tutti gli organi di informazione, specialmente quelli che raggiungono il grande pubblico televisivo – conclude l’AID – debbano affrontare questi argomenti con serietà e attenzione, nel rispetto della dignità di tutti i cittadini italiani con DSA”.