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Patente di guida e DSA, le novità: più tempo e strumenti compensativi

Tra gli “incubi” delle persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) c’è sicuramente la patente di guida, dato che troppo spesso i test sono poco chiari e ambigui.

In molti casi gli esami per la patente rappresentano un vero e proprio scoglio per i dislessici, e non è certo un caso se molti esaminandi preferirebbero svolgere l’esame orale, come d’altronde avviene a scuola.

Una problematica che l’Associazione Italiana Dislessia (AID) affronta da tempo, coadiuvata da molte associazioni, nel tentativo di modificare in maniera adeguata i test per la patente di guida per tutelare al meglio i diritti delle persone con DSA.

Al momento i test scritti non possono essere sostituiti da quelli orali, ma la battaglia portata avanti dall’AID consente ora questa possibilità per la Carta di qualificazione del conducente, successiva alla patente e necessaria per portare determinati automezzi di lavoro. In più, si attende l’approvazione del nuovo regolamento della nautica da diporto per consentire i test orali anche per il conseguimento della patente nautica.

Tuttavia, ci sono novità anche per la patente di guida. Tanto per cominciare è valido la stessa certificazione diagnostica utilizzata ai fini scolastici; in più, il decreto dello scorso 1 giugno stabilisce che le persone con DSA possono disporre di un 30% in più di tempo per svolgere l’esame.

Ma non è tutto, perché durante il test gli esaminandi dislessici potranno utilizzare strumenti compensativi come i file audio, anche se talvolta questi file risultano di scarsa qualità o addirittura indisponibili.

Infine, in merito all’ambiguità dei quiz (un aspetto spesso sottolineato dalle persone con DSA), il Ministero è al lavoro per una rimodulazione che vada ad esempio a togliere le doppie negazioni: la revisione dovrebbe essere ufficiale entro il prossimo autunno.

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Dislessia, Andrea Delogu critica il titolo di un articolo: “Clickbait che fa inca**are”

Non è raro che i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) vengano trattati con una certa superficialità anche dai media. Talvolta ci si imbatte infatti in titoli fuorvianti su dislessia, discalculia e disortografia.

E’ quanto accaduto ad Andrea Delogu, la conduttrice molto apprezzata dal pubblico, che non ha mai fatto mistero di essere dislessica. Andrea Delogu ha fortemente criticato il titolo di un articolo che la riguardava direttamente: “Andrea Delogu e la malattia che si porta dietro: non c’è possibilità di guarigione”.

La conduttrice, che ha anche pubblicato un libro (dal titolo “Dove finiscono le parole. Storia semiseria di una dislessica”, uscito nel 2019) dove affronta l’argomento del Disturbo Specifico dell’Apprendimento e di come abbia influenzato la sua vita, ha voluto precisare con forza che la dislessia è una sua caratteristica, “affrontata, capita e accettata senza alcun tipo di tragedia, perché tragedia non è”.

“Quando il clickbait diventa questo c’è da inca**arsi davvero”, ha poi aggiunto Andrea Delogu. Secondo la conduttrice, quel titolo “fa un danno enorme e fa fare dei passi indietro a tutte le associazioni e agli esperti che ci mettono l’anima ogni giorno”.

Una posizione condivisa dai tanti follower di Andrea Delogu, che hanno espresso dure critiche per il titolo. Sotto il post su Instagram sono comparsi anche commenti di personaggi famosi. Spicca quello di Sandra Milo: “Questi titoloni sensazionalistici di testate da strapazzo acchiappa like e/o follower non si possono vedere. Pura spazzatura! Siamo tutti con te, Andrea carissima!”.

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Onco Hair, anche Andrea Delogu in sostegno delle donne con tumore al seno

E’ stata presentata la prima edizione di Onco Hair, il progetto promosso a Milano da Associazione per il Policlinico Onlus, Fondazione Cariplo e CRLAB.

Onco Hair ha come obiettivo quello di fornire supporto alle donne con maggiore fragilità dal punto di vista economico per poter combattere al meglio il tumore al seno. 

25 donne selezionate da un’equipe di oncologi e psicologi del Policlinico di Milano hanno ricevuto in dono un dispositivo medico, ovvero una protesi del capillizio fortemente personalizzata, realizzata tramite l’utilizzo di capelli umani, non trattati, inseriti uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto.

La presentazione di Onco Hair è stata moderata dalla conduttrice, attrice e scrittrice dislessica Andrea Delogu, attualmente impegnata nella scrittura del suo nuovo romanzo.

Proprio di recente abbiamo parlato dell’impegno della conduttrice televisiva e radiofonica Rai in occasione della campagna di Cartoon Network #IoSonoDiverso, dove ha scelto di diventare un personaggio (animato) de Lo Straordinario Mondo di Gumball.

L’impegno sociale di Andrea Delogu è quindi su più fronti, come dimostra questa sua attenzione e partecipazione al progetto Onco Hair. La scrittrice e conduttrice ritiene opportuno che aumenti l’attenzione verso gli altri, ma sempre con quella leggerezza che consente di superare anche i momenti più duri.

“La mia attenzione verso il prossimo nasce dal fatto che io sono il prossimo – spiega Andrea Delogu in un’intervista al quotidiano Il Messaggero – Quindi ho sempre desiderato trovare persone capaci di ascoltare e di ascoltarmi, e penso di dover dare lo stesso anche agli altri”.

“E’ una catena positiva – ha aggiunto – Sono stata fortunata ad incontrare nella mia vita persone che mi hanno spiegato che le catene si iniziano e non si raccolgono soltanto per poi giovarne, bisogna crearle”.

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Andrea Pesando, lo studente dislessico si laurea per la quinta volta

Ben cinque lauree conseguite negli ultimi sei anni nonostante il Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Stiamo parlando di Andrea Pesando, lo studente dislessico dell’Università di Torino che ha appena conseguito la doppia laurea magistrale in Area and Global Studies for International Cooperation, un percorso completato in 3 anni e 10 mesi con votazione 110 su 110.

Prima di questo successo, Andrea Pesando aveva conseguito la laurea in Civil and environmental engineering al Politecnico di Torino nel 2015, una doppia laurea di 3 anni e 180 crediti completata in soli 24 mesi e un diploma di laurea triennale in Political Science all’Università di Torino.

In mezzo una serie di esperienze professionali, tra cui un periodo di lavoro al Parlamento Europeo. Gli obiettivi raggiunti da Andrea Pesando riempiono di orgoglio il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, specialmente in merito alle politiche di inclusività dell’Ateneo piemontese.

“Siamo sulla strada giusta – dice Geuna al quotidiano “La Stampa” – Sosteniamo un modello in continua crescita che vuole condividere conoscenza e potenzialità dei singoli con l’intera comunità, senza barriere o limitazioni”.

La professoressa Marisa Pavone, delegata del rettore per Disabilità e Dsa, si è poi soffermata sui numeri dell’Università torinese, che vede tra i suoi iscritti circa 2.000 studenti dislessici e discalculici. 

“Negli ultimi anni l’Università di Torino ha registrato il primato di immatricolazioni in Italia di studenti con DSA – spiega la docente alla “Stampa” – Ciò è stato possibile grazie ad interventi mirati che abbiamo messo in campo nell’ultimo periodo, come l’emanazione di linee guida per i docenti per una didattica accessibile e inclusiva, e la formazione di tutor alla pari specializzati, da poter affiancare a studenti e studentesse con maggiori difficoltà”.

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Andrea Delogu diventa un “cartoon” per raccontare la dislessia

Una bella iniziativa quella che vede protagonista Andrea Delogu, famosa conduttrice televisiva e radiofonica Rai, che ha accettato di diventare un personaggio de Lo Straordinario Mondo di Gumball.

Andrea Delogu ha accolto con entusiasmo la proposta di diventare un cartone nell’ambito della campagna di Cartoon Network che prende il nome di #IoSonoDiverso e che ha come obiettivo quello di celebrare la diversità in tutte le sue forme.

“E’ giusto che la diversità venga vista come un superpotere“, ha detto la conduttrice televisiva e radiofonica, che ha spesso raccontato la sua esperienza con la dislessia, in particolare con il libro “Dove finiscono le parole”.

Con questo volume, Andrea Delogu ha voluto raccontare il suo Disturbo Specifico dell’Apprendimento con la massima sincerità, raccontando le difficoltà nel non essere compresa e accompagnando il tutto con un’apprezzatissima dose di ironia.

La campagna di sensibilizzazione #IoSonoDiverso vede anche la partecipazione di altri personaggi pubblici, come il cantante Francesco Gabbani e la capitana della Juventus e della Nazionale femminile di calcio, Sara Gama.

Tramite i loro racconti, l’iniziativa vuole far sì che venga fatto passare il messaggio ai bambini di quanto la diversità possa rendere orgogliosi, perché sono proprio le identità diverse a far sì che possa esserci una vera unione.

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Khaby Lame è dislessico: “Non fatevi imporre limiti dagli altri, ponetevi i vostri e superateli”

Khaby Lame è certamente il TikToker più famoso del momento, grazie ai suoi divertentissimi video che l’hanno portato a diventare uno dei personaggi italiani maggiormente noti all’estero.

Quello che però in pochi sanno è che Khaby è dislessico, come ha confermato lui stesso in un’intervista rilasciata alla testata Fanpage.it.

Rispondendo ad alcune domande su di lui poste dagli utenti a Google, il TikToker ha confermato di soffrire di dislessia e di aver avuto sempre problemi con la lettura.

Khaby Lame, per soddisfare a pieno la richiesta posta, ha precisato di non essere solo dislessico, ma anche discalculico.

Nello specificare il suo Disturbo Specifico dell’Apprendimento, Khaby Lame non si è soffermato sui dettagli del suo percorso, limitandosi a dire di aver superato ogni tipo di ostacolo grazie ad un atteggiamento sempre volto alla positività.

“Non è che perché sei dislessico non arriverai mai a un punto – ha detto il celebre TikToker nella risposta – La gente secondo me, quando ti dice che non arriverai mai ad un punto, alla fine ti sta ponendo i suoi limiti. Ma quelli sono i limiti degli altri, non i tuoi”.

“Devi sempre tenere la testa alta e non porti i limiti degli altri, ma porti i tuoi e superarli”, ha poi aggiunto.

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Studenti con DSA, nel modello 730 la detrazione del 19% per le spese sostenute

Nel modello 730/2021 è possibile detrarre anche le spese sostenute per gli studenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). La detrazione, pari al 19%, riguarda sia i familiari a carico che il richiedente.

La detrazione è valida fino al compimento della scuola secondaria di secondo grado e riguarda gli strumenti compensativi e i sussidi tecnici informatici indispensabili per favorire il corretto apprendimento degli studenti con DSA.

La sezione riguardante tale detrazione è quella relativa agli “Oneri detraibili”, dove vanno compilati i righi da E8 a E10 con il codice 44.

La detrazione può variare in base al reddito. Fino a 120.000 euro è confermata la detrazione del 19%, mentre tra i 120.000 e i 240.000 la detrazione diminuisce in modo progressivo all’aumentare del reddito del contribuente; infine, sopra la soglia dei 240.000 euro di reddito la detrazione subisce l’azzeramento.

Per poter usufruire della detrazione, è necessario un certificato rilasciato dal Servizio Sanitario Nazionale, da uno specialista o da una struttura accreditata, che vada ad attestare la diagnosi di DSA (dislessia, disgrafia, discalculia e/o disortografia).

Le spese sostenute, come accennato, riguardano strumenti e sussidi come sintesi vocale, registratore, programmi di video scrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe concettuali e anche i computer necessari per i programmi di video-scrittura. Per ognuna di queste spese è necessario presentare la fattura o lo scontrino fiscale, che vale come documentazione per ottenere la detrazione.

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Kate Winslet e la dislessia del marito: “Mi aiuta comunque, leggiamo i copioni insieme”

Il marito di Kate Winslet, Edward Abel Smith, è dislessico, ma nonostante il Disturbo Specifico dell’Apprendimento non manca mai di fornire un prezioso aiuto a sua moglie nel lavoro, in particolare nella lettura dei copioni. 

Lo rivela la stessa attrice, diventata famosa in tutto il mondo grazie alla splendida interpretazione nel film Titanic (1997) in cui recitò al fianco di Leonardo Di Caprio. Kate Winslet, in un’intervista rilasciata al New York Times, ha tenuto a precisare che suo marito è il “casalingo più sexy e gentile che esista al mondo”

Oltre ad essere un papà “affettuoso e disponibile”, Edward Abel Smith ama aiutare sua moglie nel lavoro, specialmente con i copioni. 

“Per lui è difficile leggere a voce alta eppure si sforza di farlo per me – racconta la Winslet nel corso dell’intervista – Lui è vegano, fa yoga e pratica nuoto in acqua fredda”. 

Edward Abel Smith è il terzo marito di Kate Winslet, che è stata già sposata con l’assistente alla regia Jim Threapleton, con cui è salita all’altare nel 1998, e con Sam Mendes, sposato nel 2003.

Kate e Edward si sono invece detti reciprocamente sì nel 2012. A partire da domani, mercoledì 9 giugno, arriverà su Sky e NOW la miniserie HBO ‘Omicidio a Easttown – Mare of Easttown’ che vede protagonista proprio la famosa attrice.

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Patente di guida e prova teoria, introdotti strumenti compensativi per i candidati con DSA

Buone notizie per tutte le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che dovranno affrontare i test per il conseguimento della patente di guida.

Il decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, stabilisce infatti l’introduzione degli strumenti compensativi per consentire alle persone dislessiche di poter svolgere l’esame di teoria senza discriminazioni.

In particolare, viene esteso per le persone con DSA il tempo per la prova di teoria (40 minuti invece di 30, ndr) e viene introdotta la possibilità per il candidato di chiedere l’ausilio di un file audio anche per il conseguimento della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) per gli usi professionali (per la patente di guida questo strumento compensativo è già previsto).

Anche per il conseguimento della Cqc viene esteso il tempo per l’esame di teoria a 20 minuti in più per la parte comune e quella specialistica e dieci minuti in più per la sola parte comune o per quella specialistica.

Ma non è tutto, perché anche l’iscrizione agli esami di teoria per le persone con DSA è stata resa più semplice. Non è più necessario presentare il certificato rilasciato dal neuropsichiatra: i candidati dislessici potranno infatti presentare il certificato rilasciato dal Servizio sanitario nazionale che attesti la diagnosi DSA.

Nel decreto viene inoltre precisato che la Direzione generale della Motorizzazione è tenuta ad organizzare la prova di teoria utilizzando un sistema informatizzato con l’ausilio di un file audio per i quiz.

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Vrailexia, il progetto europeo per l’inclusione all’Università

Sono circa 36.000 le studentesse e gli studenti con certificato di disabilità o DSA che fanno parte della popolazione universitaria. Il 43% di questi iscritti hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Sono dati che emergono dall’indagine effettuata dall’Agenzia di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), in collaborazione con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD).

La grande precisione di questi dati mette in evidenza come gli Atenei italiani stiano riuscendo a strutturarsi in maniera sempre migliore dal punto di vista dell’inclusione.

Non a caso, alcune Università portano avanti dei progetti di eccellenza che riguardano proprio l’inclusione in ambito universitario: un esempio lampante è Vrailexia, l’idea dell’Università della Tuscia per lo sviluppo di strumenti di supporto basati sull’intelligenza artificiale tramite una rete tra gli Atenei d’Europa.

Un progetto che vede la collaborazione di altri Atenei (in Italia l’Unipg, ndr), anche esteri. L’Associazione Italiana Dislessia (AID) è partner di questa importante iniziativa.

Tramite una piattaforma digitale che prende il nome di Be Special vengono quindi raccolti dati che fanno riferimento soprattutto alla dislessia, come ad esempio aspetti psicologici, ansia e difficoltà. L’intelligenza artificiale elabora tutte queste informazioni per fornire risposte e percorsi personalizzati.

Infine, sempre tramite Be Special, i docenti possono formarsi al meglio osservando le simulazioni delle difficoltà riscontrate dagli studenti e dalle studentesse con dislessia. Il progetto prevede due percorsi formativi, uno rivolto ai docenti e l’altro agli studenti e alle studentesse in cui viene utilizzata la metodologia dell’hackathon.