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Leonardo Da Vinci era dislessico? Uno studio lo confermerebbe

Leonardo Da Vinci era affetto da ADHD, un disturbo caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività.

Un’ipotesi caldeggiata dall’Università di Pavia e dal King’s College di Londra, che hanno condotto una ricerca sulla strepitosa creatività di Leonardo ma anche sul suo portare avanti più progetti contemporaneamente, arrivando a rinviarne molti lasciandoli incompleti.

Inoltre, oltre al fatto che il genio italiano fosse anche mancino, lo studio evidenzia come Leonardo fosse anche probabilmente dislessico.

Secondo Paolo Mazzarello del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia, il Disturbo Specifico dell’Apprendimento di Leonardo emergerebbe dagli errori commessi in alcuni suoi scritti.

Mazzarello precisa che il Da Vinci “mancava di perseveranza, senza una pressione o una guida esterna che lo spronava si perdeva”. La presunta diagnosi di dislessia potrebbe aiutare a capire il motivo che spingeva Leonardo ad abbandonare molti dei progetti cominciati.

Nel saggio, sia Mazzarello che Marco Catani, direttore del Natbrainlab al King’s College di Londra, evidenziano “l’eccessivo tempo dedicato alla progettazione delle idee e la mancanza di perseveranza” come cause che hanno prodotto un effetto dannoso e che hanno impedito a Leonardo di “finalizzare compiti che in un primo momento avevano attirato il suo entusiasmo”.

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Patrick Dempsey e la dislessia, l’attore si racconta: “Servono strumenti adeguati”

Tra i personaggi famosi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) c’è anche Patrick Dempsey, il noto attore statunitense di origini irlandesi diventato noto al grande pubblico grazie all’interpretazione di Derek Shepherd nella serie Grey’s Anatomy.

Dempsey è dislessico, una condizione che da bambino gli ha comportato non pochi problemi, a cominciare dalle difficoltà di inserimento a scuola.

Oggi l’attore di Lewiston, che ha compiuto 55 anni lo scorso 13 gennaio, affronta spesso la tematica della dislessia, parlando delle criticità affrontate in prima persona.

Dempsey sottolinea soprattutto come nei suoi anni di liceo (parliamo di quasi 40 anni fa, ndr) gli strumenti di supporto per gli studenti dislessici fossero praticamente inesistenti o comunque fortemente inadeguati. Una situazione che faceva inevitabilmente sentire “esclusi e scartati” gli alunni con DSA.

Secondo l’attore, nessun bambino deve alzarsi la mattina con l’angoscia di dover andare a scuola e avere quelle sensazioni di “fallimento”. Ecco perchè Dempsey si impegna molto su questo fronte, chiedendo sempre miglioramenti nel sistema educativo, a cominciare dagli strumenti opportuni.

E’ lo stesso attore USA a precisare che gli furono di grande aiuto mezzi come la televisione e anche gli audio-libri.

Dempsey evidenzia poi che è stata proprio la dislessia a trasmettergli la convinzione di voler fare l’attore, perchè riusciva ad intrattenere i compagni nelle classi speciali per alunni dislessici, frequentate anche dall’artista.

I primi tempi sono stati ovviamente molto duri, ma Dempsey è riuscito comunque a coronare il suo sogno. “Il viaggio di ognuno è diverso, ma la cosa più importante è sapere che questo non ha nulla a che fare con la tua intelligenza”.

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Davide Shorty a Sanremo 2021: “Il rap mi ha aiutato a superare la dislessia”

Tra i partecipanti al Festival di Sanremo 2021, nella sezione Nuove Proposte, ci sarà anche Davide Shorty, rapper e cantante nato a Palermo nel 1989.

Shorty, che ha vinto l’ultima edizione di Sanremo Giovani e ha quindi ottenuto il pass per l’Ariston (dove si esibirà con il brano “Regina”, ndr).

In un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia, l’artista palermitano non si è soffermato solo sulla canzone che presenterà al Festival (che parla d’amore ed in particolare della sua ex ragazza) ma anche della sua passione per la musica, cominciata fin da piccolo, e di un problema come la dislessia, che il 31enne ha cominciato a “vincere” proprio scrivendo i primi testi.

E’ proprio Davide Shorty a spiegare le criticità relative al Disturbo Specifico dell’Apprendimento: “Essendo dislessico, fin da quando ero bambino mi sfuggivano molte parole. Scrivendo ho deciso di riprendere tutte le parole che mi ero in qualche modo perso e ho cominciato a giocarci un pò”.

L’artista siciliano conferma che è stata proprio la musica, ed in particolare il rap, a consentirgli di superare questo ostacolo e ad aiutarlo molto nel corso della sua carriera.

Il suo primo album in Italia, “Straniero”, è uscito nel 2017. Davide vive da 11 anni a Londra, dove ha migliorato molto l’aspetto musicale.

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Mika e la sua battaglia contro la dislessia: “Non esiste la normalità, ma l’individualità”

Ha riscosso molto successo l’edizione 2020 di X-Factor, che ha visto il successo in finale dell’abruzzese Casadilego. Merito non solo dei partecipanti, ma anche dei giudici, tra cui Mika, uno dei cantanti più apprezzati negli ultimi tempi.

Della sua carriera musicale si conosce ormai praticamente tutto, mentre non tutti sanno di alcuni dettagli che riguardano la sfera privata. In particolare, come ha raccontato più volte lo stesso cantante, Mika deve fare i conti con una forma di dislessia, scoperta all’età di 9 anni quando frequentava le scuole a Londra.

Ancora oggi, la dislessia rende difficile a Mika leggere gli spartiti musicali, ad esempio, così come leggere correttamente l’orologio. Il cantante ha avuto un’infanzia difficile, ma ha sempre voluto parlare apertamente della dislessia, senza mai nascondersi, portando avanti una battaglia contro ogni pregiudizio.

Un impegno che l’ha portato nel 2015 a diventare testimonial di un convegno, intitolato “Come pesci sugli alberi”, che aveva come argomento principale proprio i disturbi specifici legati all’apprendimento, come appunto la dislessia.

In un’intervista rilasciata in quel periodo, Mika ha ribadito che “la normalità non esiste” e che “c’è solamente l’individualità, che è una cosa molto speciale, che dobbiamo difendere, quando la vediamo negli altri, ma anche sviluppare e difendere quella che è dentro di noi”.

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La confessione di Robbie Williams: “Ho la discalculia, non ricordo date e indirizzi”

Difficoltà evidenti con i numeri, tanto da non riuscire a ricordare l’indirizzo di casa o i compleanni di moglie e figli.

Robbie Williams, uno dei cantanti più famosi al mondo, ha raccontato cosa significa vivere con la discalculia, uno dei più comuni Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) che rende molto difficile apprendere numeri e fare calcoli.

Un disturbo che come spiega lo stesso Williams lo accompagna fin da bambino. L’ex frontman della celebre band Take That, intervistato durante il podcast “Three Little Words”, ha rivelato di avere difficoltà a svolgere anche le operazioni più semplici, come le addizioni e le sottrazioni.

“Questa cosa mi mette sempre nei pasticci, perché non conosco le date di nascita dei miei figli e di mia moglie e neppure quella del nostro anniversario di matrimonio”, ha spiegato Robbie Williams.

Ma non è tutto, perchè il cantante ha confessato di non riuscire a ricordare nemmeno l’indirizzo della sua casa di Los Angeles. Prima del nome della strada, infatti, ci sono “quattro cifre iniziali” che Williams non è mai in grado di ricordare, proprio perchè discalculico.

Come ha sempre fatto nel corso della sua carriera, Robbie Williams ha voluto scherzare con questo disturbo, affermando di sentirsi come il protagonista del film “Memento” che dimenticava tutto ogni 15 minuti.

Robbie Williams sta quindi pensando di tatuarsi sul corpo tutte le date più importanti della sua vita, in modo tale da non correre più il rischio di dimenticarle.

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Maya Hawke racconta la sua dislessia: “Da bambina mi cacciarono da scuola”

La star di Stranger Things, Maya Hawke, rappresenta senza dubbio uno stimolo a combattere i pregiudizi per tutti coloro che soffrono di dislessia.

La Hawke ha infatti rivelato al quotidiano britannico “Metro” di essere stata espulsa dalla sua scuola perchè non era in grado di leggere. Nonostante questo traumatico episodio, l’attrice è riuscita comunque ad emergere, coronando il suo sogno.

La figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke è una delle star di Hollywood più acclamate per via del film “Mainstream” (uscito il 5 settembre e diretto da Gia Coppola, ndr), che verrà proposto questo weekend alla 77a Mostra del cinema di Venezia. Ma la 22enne ha parlato anche del suo passato, quando si è ritrovata costretta a dover combattere contro le difficoltà di apprendimento.

“Sono stata espulsa dalla scuola da bambina per non essere in grado di leggere – racconta Maya Hawke – Sono andata in una scuola speciale per bambini con difficoltà di apprendimento e mi ci è voluto molto tempo per imparare a leggere. Ancora oggi ho delle difficoltà”.

Una situazione che ha scatenato anche atti di bullismo nei suoi confronti. “Fortunatamente entrambi i miei genitori hanno fatto un ottimo lavoro nell’incoraggiarmi a essere creativa”, ha detto la star di Stranger Things.