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Ausili e strumenti per gli alunni con DSA, Regione Lombardia stanzia 2 milioni

Anche in un periodo certamente non facile come quello che stanno vivendo gli studenti italiani ci sono buone notizie che consentono di guardare con fiducia al futuro.

La Regione Lombardia ha infatti deciso di rinnovare una misura in sostegno degli studenti con disabilità e con DSA, presente già dal 2018, stanziando 2 milioni di euro per garantire ai giovani interessati e alle loro famiglie di poter disporre di un contributo economico per acquistare strumenti tecnologicamente avanzati “finalizzati ad implementare le abilità della persona e potenziare la qualità della vita quotidiana”.

La domanda di partecipazione al bando attivo va presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bandi online all’indirizzo www.bandi.servizirl.it.

Alla domanda va anche allegato il certificato del medico specialista, che attesta la conformità dell’ausilio prescritto.

Ma quali sono i requisiti necessari per poter presentare la domanda e richiedere il contributo? Stando a quanto riportato dalla sezione dell’AID di Bergamo, possono ottenere il contributo minorenni o adulti disabili e minori o giovani maggiorenni (entro 25° anno di età) con disturbo specifico di apprendimento (DSA) ai sensi dalla l.r. 4/2010. Inoltre, è necessario un ISEE in corso di validità inferiore o uguale a 30.000,00 euro.

Infine, bisogna non aver ricevuto il contributo per l’acquisizione di strumenti tecnologicamente avanzati ai sensi della l.r. 23/1999 nei 5 anni precedenti la misura e nella stessa area.

Il contributo – non inferiore a 300 euro e non superiore a 16.000, ndr – potrà essere utilizzato per diversi ausili, tra cui personal computer, da tavolo o portatili, tablet comprensivi di software specifici, protesi acustiche riconducibili e adattamento dell’autoveicolo.

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Torna “Imparare ad Imparare”, il progetto AID per gli studenti con dislessia

Un laboratorio sperimentale per “rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.

Nasce con questa ambizione il progetto Imparare ad Imparare, ideato dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) nell’ambito di un percorso di partecipazione che vede protagonisti i bambini delle aree terremotate di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il progetto torna proprio in questa settimana.

Per tutti questi mesi, il progetto Imparare ad Imparare è proseguito tramite l’apprendimento online, a causa delle restrizioni imposte in seguito alla pandemia di coronavirus. Strisce a fumetti, videolezioni e la condivisione dei materiali tramite Padlet hanno permesso di proseguire questa importante attività.

Dato che l’emergenza sanitaria è tornata a farsi sentire, anche le attività previste per questo anno scolastico 2020-2021 dovranno sostenersi con questa modalità online. Il progetto, promosso e sostenuto dal Comune di Rieti, si svolgerà quindi su una piattaforma dedicata, con accesso garantito da pc e smartphone.

Come ricorda l’Associazione Italiana Dislessia, le attività di supporto al metodo di studio e all’apprendimento e per acquisire e implementare la competenza digitale sono riservate ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado e dell’ultimo anno della scuola primaria.

Il progetto è stata selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini”, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

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Dislessia e patente di guida, supporto audio per i test: la circolare

Per le persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), in cui rientra anche la dislessia, svolgere il quiz per il conseguimento della patente di guida può risultare molto complicato.

Per questo, le persone con DSA hanno diritto ad un supporto audio che consente di eseguire il test. Il Ministero dei Trasporti ha voluto venire ulteriormente incontro a coloro che presentano un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, chiarendo i certificati necessari per avvalersi del supporto audio, come previsto dalla legge 8 ottobre 2010, numero 170 recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”.

Prima di tutto, è necessario presentare il certificato di uno dei sanitari in base al Codice della Strada, o della commissione medica locale. Inoltre, il candidato dovrà presentare la certificazione che attesta la diagnosi di DSA, come previsto nell’Accordo Stato Regioni del 25 luglio 2012.

Con queste due certificazioni, il candidato può usufruire del supporto audio per svolgere il test, ovvero l’esame di teoria. Va sottolineato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che la diagnosi di DSA non inficia in nessun modo la sicurezza alla guida, dato che la dislessia non ha alcuna conseguenza su attenzione e concentrazione.

Gli strumenti didattici compensativi vengono forniti dalle autoscuole anche per facilitare lo studio e la preparazione all’esame.

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Dislessia, tutto nasce dal ritmo: uno studio sull’origine

Recenti studi avevano già rivelato come il ritmo giochi un ruolo fondamentale nella dislessia, ma l’ultimo studio condotto dall’Università di Milano Bicocca è sceso maggiormente nel dettaglio.

Stando a quanto scoperto nella ricerca intitolata “Timing anticipationin adults and children with Developmental Dyslexia: evidence of an inefficient mechanism”, è proprio il ritmo che ci consente di prevedere il futuro che si verificherà nell’immediato, all’incirca mezzo secondo dopo, e di conseguenza ci permette di agire nel momento giusto: il requisito ideale per leggere correttamente e in maniera fluente.

Allo studio, condotto da Maria Teresa Guasti, docente di glottologia e linguistica e da Natale Stucchi, docente di psicologia generale, hanno preso parte due gruppi di adulti con età media 22 anni, di cui 15 con diagnosi di dislessia e altri 23 controlli (sviluppo tipico).

Inoltre, per la riuscita dello studio (a cui hanno collaborato anche l’Istituto neurologico Besta e la dottoressa Elena Pagliarini, già dottoranda Bicocca e ora ricercatrice presso l’Università di Padova, ndr) hanno partecipato due gruppi di bambini di età media 9 anni (18 con dislessia e 29 controlli).

Nell’indagine è quindi emerso che il ritmo ci consente di estrarre la successione temporale di una serie di eventi, in questo caso le parole e i suoni, permettendoci di prepararci ad un prossimo evento. Quando leggiamo, il ritmo ci consente di guardare già alla parola successiva mentre pronunciamo la parola precedente, ed è proprio questo aspetto che garantisce la fluidità della lettura.

Proprio la difficoltà nell’anticipare la parola successiva a quella che si sta pronunciando sarebbe alla base della dislessia.

Maria Teresa Guasti rivela al sito “LeScienze” i dettagli di questa ipotesi. “Ci permette di capire perché un allenamento ritmico o una pratica musicale possono essere d’aiuto per le persone con dislessia – spiega la Guasti – Musica e danza allenano la capacità di anticipare il futuro e quindi migliorano la sfasatura tra voce e sguardo su cui si basa una lettura fluente”.

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Il metodo di studio, approccio fondamentale anche per gli alunni DSA

Per far riuscire al meglio i ragazzi nello studio, sia in presenza di una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento o meno, sono molto importanti alcune strategie e metodi di studio, a cominciare dall’ascolto attivo in classe.

Un ascolto che non deve riguardare soltanto lo studente tenuto ad imparare i contenuti, ma anche il docente chiamato ad insegnare gli stessi, garantendo una buona riuscita del processo di apprendimento.

Nel caso degli alunni con DSA, i docenti potranno quindi tenere conto di come questi profili prediligano schemi e immagini come “canale preferenziale” per accedere all’informazione scritta. Grafici, tabelle, mappe e immagini diventano quindi molto utili durante la spiegazione in classe, e faciliteranno il lavoro dell’alunno a casa.

Nel processo di apprendimento diventano quindi fondamentali alcune caratteristiche, come l’analisi degli indici testuali per una corretta comprensione del testo: titoli, quindi, ma anche didascalie, paragrafi, glossario, tabelle. Oltre a ciò, diventa di primaria importanza l’organizzazione, ovvero la distribuzione delle attività di studio in un lasso di tempo più ampio, in modo tale da favorire il processo di ripensamento e rielaborazione dei contenuti.

Esistono quindi delle strategie che consentono di consolidare le abilità metacognitive, attuabili in tre momenti differenti: il giorno della spiegazione in classe, il giorno prima della lezione successiva e il giorno prima delle prove di verifica.

Il materiale della lezione, una volta conclusa, può essere velocemente rivisto per capire se ci sono dubbi sui contenuti, immaginando anche un possibile questionario di verifica.

Prima della lezione successiva è invece molto utile rivedere i contenuti e porsi delle domande sugli stessi: un passaggio fondamentale per gli studenti che hanno una memoria carente. Vengono in aiuto i brevi promemoria, con poche informazioni ma funzionali al consolidamento dei contenuti, e i grafici come gli schemi e i diagrammi che favoriscono la memorizzazione.

Tutto questo materiale potrà essere utilizzato nel giorno che precede la verifica. Una buona pratica è quella di condividere con il docente il materiale di studio, in modo tale da ricevere consigli su come eventualmente correggerlo e migliorarlo.

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Si insedia il nuovo Comitato Tecnico Scientifico sui DSA. Azzolina: “Miglioreremo inclusione”

Da qualche giorno è stato finalmente ricostituito il Comitato Tecnico Scientifico sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). L’insediamento è avvenuto il 29 ottobre durante una videoconferenza a cui ha partecipato anche la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

L’ultima convocazione del Comitato risaliva addirittura al 2013. Si tratta quindi di un passo avanti importante, anche perchè il Comitato Tecnico Scientifico sui DSA è composto dai massimi esperti in tema di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Una ricostituzione fortemente voluta proprio dalla ministra Azzolina, che ha voluto ringraziare i componenti del CTS.

“È importante che un settore così delicato sia presidiato da alte professionalità scientifiche, in grado di fornire orientamenti alle scuole – le parole della ministra – Abbiamo davanti molto lavoro, ma lo dobbiamo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi: miglioreremo il percorso di inclusione, per una scuola che sia sempre più accogliente e capace di garantire il meglio ai nostri studenti e alle nostre studentesse”.

Il gruppo di esperti è ora chiamato a lavorare per arrivare principalmente a due obiettivi. Oltre ad una necessaria armonizzazione della normativa attualmente in vigore, il Comitato Tecnico Scientifico avrà il compito di introdurre le nuove evidenze scientifiche sia in campo pedagogico che psicologico, in modo tale da aggiornare le Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni con DSA.

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Incapacità di predire lo stimolo: lo studio sulla dislessia

La dislessia non consentirebbe di predire gli stimoli e renderebbe di fatto impossibile sfruttare le regolarità temporali. E’ quanto emerge dallo studio “Timing anticipation in adults and children with Developmental Dyslexia: evidence of an inefficient mechanism” condotto dalla professoressa Elena Pagliarini dell’Università di Padova.

La Pagliarini, che si è avvalsa della collaborazione dei docenti Maria Teresa Guasti e Natale Stucchi dell’Università Milano-Bicocca per realizzare lo studio, ha voluto analizzare i “deficit” causati dalla dislessia evolutiva, che crea problemi alla lettura (difficoltà nel leggere in maniera accurata e fluente) e alla manipolazione e integrazione rapida dei suoni linguistici, competenze che sono alla base dell’apprendimento della letto-scrittura.

Nello studio, pubblicato sulla rivista “Scientific Reports”, emerge che le difficoltà presentate dagli alunni affetti da DSA sfociano anche nell’incapacità di predire e quindi anticipare eventi futuri.

Parlando proprio di questo aspetto, la prof. Pagliarini, docente al Dipartimento degli Studi Letterari e Linguistici, ha chiarito che l’abilità anticipatoria nella lettura è da ritenersi fondamentale.

“Il nostro studio era volto a testare l’abilità di sfruttare questo tipo di struttura per anticipare in adulti e bambini con dislessia e come questa fosse correlata alle abilità di lettura”, ha detto la Pagliarini al Quotidiano di Sicilia.

“Un lettore efficiente e veloce – spiega la docente – è in grado di fissare almeno dieci lettere più in avanti rispetto alla parola che sta leggendo e quindi di anticipare la parola successiva”.

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Visual Storytelling, l’uso delle immagini per aiutare gli alunni con DSA

La grande espansione dei social come Instagram e TikTok sta portando sempre più a comunicare attraverso le immagini e i video. Narrare un racconto per immagini, attraverso un processo di costruzione ed organizzazione che viene comunemente definito “Visual Storytelling”. 

In breve, attraverso il Visual Storytelling si racconta qualcosa sfruttando i mezzi visivi, e quindi le foto, i video o altro ancora, magari migliorando il tutto con l’aggiunta di musica o della voce stessa.

Un processo che sta interessando molto anche gli studiosi, dato che le immagini riescono ad avere un forte potere evocativo dei concetti di cui sono piene, anche di quelli astratti. Ecco perchè le immagini possono aiutare molto anche gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), in particolare nella comprensione.

Lo stesso vale per gli alunni che presentano difficoltà dal punto di vista uditivo o magari hanno problemi a scrivere bene alla lavagna: le grandi immagini possono venire incontro, specialmente in un periodo come questo che richiede il rispetto del distanziamento sociale.

Come spiega “Orizzonte Scuola”, le emozioni vengono razionalizzate e processate in maniera cognitiva solo in un secondo momento. Lo sa bene chi opera nel campo della pubblicità, che si serve di immagini “impattanti” per influenzare al meglio. Pertanto le immagini possono avere effetti benefici sull’emotività, ed è per questo che possono essere utilizzate per far sì che alcuni concetti vengano appresi più facilmente.

Va da sè che il metodo risulta più efficace con le materie umanistiche, come l’italiano o la storia, ma anche con le scienze sociali.

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AID, Andrea Novelli è il nuovo Presidente. Nominato anche il consiglio direttivo

L’Associazione Italiana Dislessia rinnova le sue cariche. In seguito all’assemblea generale dei soci AID, il dottor Andrea Novelli è stato eletto nuovo Presidente dell’Associazione, subentrando al dottor Sergio Messina, che ha guidato l’AID dal 2017 ad oggi.

Psicologo e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale, Andrea Novelli era già membro tecnico del Consiglio Direttivo nazionale dell’Associazione Italiana Dislessia.

In una dichiarazione stampa, il dott. Novelli ha voluto sottolineare tutta la sua emozione per il nuovo ruolo. “Assumere il ruolo di Presidente di Associazione Italiana Dislessia è per me un grande onore – le parole del neo Presidente AID – Con questo incarico ho l’opportunità di contribuire concretamente alla crescita di una realtà che da oltre 20 anni si batte affinché le persone con DSA e le loro famiglie trovino pieno riconoscimento nella società”.

L’assemblea ha poi nominato anche gli 8 consiglieri che affiancheranno Novelli, tra cui la Vicepresidente Antonella Trentin, che ha ricoperto lo stesso incarico anche sotto la presidenza Messina.

La Trentin, che presta volontariato nell’associazione da ben 14 anni, svolge la professione di giornalista ed è Presidente della sezione AID di Roma, oltre che mamma di un ragazzo con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Il Consiglio Direttivo sarà supportato da un team di 12 persone che lavorano presso la segreteria nazionale.

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“Dislessia per compagna”, il libro di Fiorenzo Mascagna che racconta come si vive con la DSA

Il titolo scelto da Fiorenzo Mascagna per il suo nuovo libro è fin troppo esplicativo. “Dislessia per compagna”, l’ultimo lavoro dello scultore e pittore originario di Viterbo, che racconta tutta la fatica e le difficoltà di una persona affetta da Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), in questo caso dislessia.

Un disturbo della lettura, spiega Mascagna, che non riesce a far vivere con gioia e spensieratezza gli anni scolastici, come invece accade ai compagni di classe.

Nel suo libro, Mascagna riterrebbe opportuno non sfidare la dislessia sul suo terreno preferito. “Se la questione è entrare dentro casa, può importare a qualcuno se devo passare dalla finestra? – spiega lo scultore e pittore in un’intervista rilasciata a Tusciaup – Datemi una scala e sarò anche io dentro quella casa con gli altri! Siamo figli delle regole, o fai così o non sei capace”.

Per scrivere “Dislessia per compagna”, Fiorenzo Mascagna ha ovviamente usato un font ad alta leggibilità, esattamente come ha fatto di recente il presentatore Roberto Giacobbo per scrivere il suo nuovo libro.

L’obiettivo di questo testo, come spiega lo stesso Mascagna, è proprio quello di riuscire a dare la “scala” per entrare in casa. “Dislessia per compagna” vuole condividere le emozioni assieme alle altre persone che le hanno provate, soffrendovi molto ma allo stesso tempo riuscendo ad avere comunque uno “sbocco” nella vita, trasformando quel punto critico in un punto di forza.