L’emendamento al Decreto Legge 104 dello scorso 14 agosto 2020 riguarda una questione molto importante che fa riferimento ai concorsi pubblici nazionali, regionali e comunali.
Per farla breve, in tutte e tre queste tipologie di concorsi i candidati affetti da Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), dotati di opportuna certificazione, vedono garantito l’utilizzo degli strumenti compensativi adatti a ciascuno; in più, con l’emendamento viene inoltre permesso a questi candidati di sostenere un colloquio orale invece di un esame scritto.
Ma non è tutto, perchè l’emendamento in questione consente anche ai lavoratori del pubblico impiego affetti da DSA di poter disporre di tutti gli strumenti utili per poter affrontare il proprio lavoro nel migliore dei modi, esprimendo a pieno la propria professionalità.
L’emendamento, presentato dalla vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, è stato accolto con grandissima soddisfazione dall’Associazione Italiana Dislessia (AID), che si augura un’approvazione celere nelle aule parlamentari.
Una battaglia che l’AID porta avanti da diversi anni: basti pensare che ogni anno entrano nel mondo del lavoro ben 12.000 adulti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, senza alcun tipo di tutela. Dislessici e disgrafici che hanno tutte le carte in regola per avviare una brillante carriera, ma che si trovano molto spesso a dover fare i conti con criticità strutturali anche molto pesanti.
Proprio per questo – e specialmente in un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo – l’AID chiede che le persone affette da DSA (in Italia il 3,5% della popolazione, ndr) abbiano gli stessi diritti e le medesime opportunità.