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Evoluzione nella Valutazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento: Un Approccio Integrato in Trentino

La valutazione e la certificazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) non sono più appannaggio esclusivo dei medici neuropsichiatri infantili.

Da un anno, anche logopedisti e psicologi sono coinvolti in questo processo. Elena Bravi, direttrice per l’integrazione socio-sanitaria dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS), ha dichiarato che questa riorganizzazione ha ridotto significativamente i tempi d’attesa per le famiglie, portandoli a un massimo di due mesi, rispetto ai nove mesi di due anni fa.

Il numero di bambini e ragazzi con DSA, che include dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, è in costante crescita nelle scuole. In Trentino, circa il 6% degli studenti ha ricevuto una certificazione DSA. Antonio Ferro, direttore generale dell’APSS, ha attribuito questo aumento a una maggiore consapevolezza tra famiglie e istituzioni scolastiche.

Simone Cecchetto, direttore del servizio di governance delle professioni sanitarie, ha fornito dettagli sulle valutazioni: ogni anno vengono effettuate oltre 1.500 valutazioni per sospetti DSA, con un’82% di certificazioni rilasciate. È interessante notare che nel 20% dei casi certificati non è necessaria la riabilitazione logopedica; è sufficiente una segnalazione alla scuola per l’implementazione di un piano didattico personalizzato.

La riabilitazione viene garantita con un’attesa media di 30 giorni.

La ristrutturazione ha portato alla creazione di quattro poli valutativi per studenti dalla seconda elementare alle superiori: Levico (Poliambulatorio), Mezzolombardo (Centro sanitario), Rovereto (Via Pasqui) e Trento (Apsp Beato de Tschiderer). Questi centri alleviano il carico di lavoro della neuropsichiatria, consentendo ai professionisti di concentrarsi su casi più complessi.

Le novità principali riguardano l’importanza crescente di psicologi e logopedisti nel processo e la modifica delle modalità operative degli ambulatori, che ora operano in modo integrato.

Floriana La Femina, psicologa coinvolta nel progetto, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le scuole avviata attraverso il tavolo DSA del Dipartimento istruzione e cultura della Provincia. Anche gli assessori all’istruzione e alla salute hanno evidenziato l’importanza della sinergia tra istituzioni sanitarie e scolastiche

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DSA: Riflessioni e Reazioni su una Lettera Controversiale”

La lettera di Andrea Ceriani riguardante gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ha suscitato diverse reazioni tra i lettori, generando un certo malcontento.
È fondamentale chiarire che si tratta di una lettera personale e non di un articolo ufficiale della nostra redazione. Pertanto, le opinioni espresse non riflettono necessariamente il nostro punto di vista.

La nostra testata ha sempre trattato il tema con serietà, pubblicando articoli, interviste e approfondimenti con esperti del settore. Non abbiamo mai minimizzato la questione, né tantomeno l’abbiamo affrontata in modo sarcastico. Una lettrice ha condiviso una riflessione significativa: “Ogni diagnosi di DSA è il risultato di impegno, sacrifici e anche frustrazioni. Molte famiglie e insegnanti si adoperano affinché gli studenti con DSA, spesso dotati di intelligenza superiore alla media, ricevano il supporto necessario per raggiungere risultati scolastici adeguati. Parole come quelle di Ceriani ignorano anni di studi e ricerche, riducendo una diagnosi a un semplice strumento per facilitare il percorso scolastico, mentre i genitori cercano solo di proteggere i loro figli dalle difficoltà educative.”

In ogni caso, è cruciale ricordare che i disturbi specifici dell’apprendimento sono tutelati dalla legge n. 170, che celebra il suo quattordicesimo anniversario. Dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia sono riconosciuti come disturbi per i quali esistono misure legali specifiche.

Gli studenti con DSA hanno il diritto a ricevere le agevolazioni previste dalla normativa. La scuola è tenuta a implementare queste misure e a garantire formazione adeguata agli insegnanti per evitare malintesi sull’argomento.

 

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Cosa c’è da sapere sul PDP (Piano Didattico Personalizzato)

Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) è uno strumento fondamentale nel sistema educativo italiano, destinato a garantire il successo formativo per gli studenti DSA.
È un documento redatto ogni anno da ogni consiglio di classe di una scuola, in collaborazione con famiglia e specialisti esterni (educatore, pedagogista, psicologo, neuropsichiatra infantile) con l’obiettivo di adattare e personalizzare il percorso formativo alle esigenze specifiche dello studente.

A chi è destinato il PDP?

Il PDP è previsto principalmente per:

1. Studenti con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento): come dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Per questi studenti, il PDP è obbligatorio secondo la legge 170/2010.
2. Studenti con altre difficoltà: come BES non certificati, difficoltà linguistiche (ad esempio, studenti stranieri), difficoltà derivanti da situazioni familiari o personali complesse, che necessitano di un supporto specifico.

Cosa deve contenere il PDP?

Il PDP include diverse sezioni che delineano un piano educativo su misura per lo studente:
• Profilo dello studente: una descrizione delle difficoltà e delle risorse dello studente, basata su valutazioni formali e informali.
• Obiettivi specifici: gli obiettivi didattici personalizzati che lo studente dovrà raggiungere.
• Strategie didattiche e metodologie: l’approccio e le tecniche didattiche che verranno adottate per facilitare l’apprendimento dello studente.
• Strumenti compensativi e misure dispensative: gli strumenti (ad esempio, mappe concettuali, calcolatrici) e le misure (come la dispensa da alcune attività) che saranno messi a disposizione dello studente.
• Modalità di verifica e valutazione: come verranno adattate le modalità di verifica e di valutazione per garantire una corretta valutazione del percorso formativo dello studente.

Importanza del PDP

PDP è essenziale per permettere allo studente di poter apprendere secondo le proprie capacità e peculiarità, riducendo il rischio di abbandono scolastico e garantendo una maggiore inclusione scolastica. Inoltre, rappresenta uno strumento di collaborazione tra scuola, famiglia e specialisti, favorendo una comunicazione efficace e una strategia educativa condivisa.

Quando si crea il PDP, in che periodo?

Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) viene generalmente redatto sempre ad inizio dell’anno scolastico, preferibilmente entro i primi tre mesi, quindi indicativamente entro novembre. Questo permette al team docente di osservare l’andamento scolastico dello studente nelle prime settimane di scuola e di raccogliere informazioni utili per la stesura del piano.
Tuttavia, ci sono alcune situazioni specifiche che possono influenzare la tempistica:

1. Studenti con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento): Nel caso di studenti con una diagnosi di DSA, il PDP deve essere redatto il prima possibile, una volta che la scuola riceve la documentazione medica ufficiale che certifica il disturbo. Questo potrebbe avvenire anche durante l’anno scolastico se la diagnosi viene fatta in un momento successivo.

2. Nuovi studenti o trasferimenti: Per studenti che si iscrivono a scuola a metà anno o cambiano istituto, il PDP dovrebbe essere redatto entro un breve periodo dall’ingresso, una volta che i docenti hanno avuto modo di conoscere il nuovo studente.

3. Evoluzione delle esigenze: Se durante l’anno scolastico emergono nuove difficoltà o bisogni specifici non rilevati in precedenza, il team docente può decidere di redigere o aggiornare il PDP in qualsiasi momento.

Se cambia il corpo docenti al passaggio di anno scolastico si utilizza il PDP dell’anno precedente oppure uno nuovo? 

Sia se il corpo docente cambia, sia se il corpo docente rimane sempre lo stesso, il PDP dell’anno precedente deve essere revisionano ad inizio anno scolastico in modo tale da apportare eventuali migliori

Il PDP deve essere firmato? 

Si, a fine di tutto ci deve essere un foglio con tutti i nomi dei docenti del corpo di classe, la firma del Dirigente scolastico, la firma dello specialista che segue il ragazzo, le firme di ambedue i genitori qualora il figlio risulti minorenne, qualora invece fosse maggiorente basta la sua firma al posto di quella dei genitori. Il PDP deve essere prima letto e poi firmato

Il PDP deve prevedere una copia? 

Si, ogni PDP prevede anche una copia che la famiglia dello studente si tiene a casa

In sintesi, la redazione del PDP è un processo flessibile, che può essere adattato alle esigenze dello studente e alle circostanze scolastiche, ma è fondamentale che avvenga il prima possibile per garantire un supporto adeguato fin dall’inizio dell’anno scolastico.

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DSA e Celebrità

Kim Kardashian e la dislessia: un viaggio di vulnerabilità e forza nella maternità

Kim Kardashian condivide la sua esperienza di madre di una bambina con dislessia, offrendo speranza e incoraggiamento a genitori che affrontano sfide simili.

Kim Kardashian condivide le sue esperienze come madre di una bambina con dislessia, rivelando un lato più vulnerabile della sua vita. Sebbene sia conosciuta per il suo stile di vita glamour, oggi ci offre uno sguardo profondo sulle sfide che affronta nel crescere North, la sua primogenita.

In un recente libro per bambini, “La Mosca che Volò nello Spazio”, Kim racconta le sue esperienze con la dislessia, offrendo un messaggio di incoraggiamento a tutte le mamme che si trovano in situazioni simili. Con un post toccante, ha espresso il suo supporto a chi affronta difficoltà di apprendimento, sottolineando l’importanza di sapere che non sono sole in questa lotta.

Durante un live su TikTok, North ha rivelato con spontaneità di essere dislessica, sorprendendo Kim, che ha cercato di mantenere un certo riserbo sulla questione. Questo momento ha aperto un dialogo importante sulla dislessia e le sue sfide quotidiane.

Kim ha condiviso un messaggio di speranza su Instagram, rassicurando altri genitori: “Tutto andrà bene”. Questo gesto è fondamentale per chi vive esperienze simili, evidenziando che, con il giusto supporto, la dislessia è affrontabile.

Nonostante la giovane età, North ha già grandi sogni. Ha espresso il desiderio di seguire le orme dei genitori nel mondo della moda e ha anche mostrato interesse per attività imprenditoriali come portare a passeggio i cani del vicinato.

La sua passione per il basket è un altro aspetto della sua vita, un’attività che considera parte integrante della sua crescita.

La storia di Kim e North ci invita a riflettere sull’importanza del sostegno familiare nella gestione delle difficoltà di apprendimento. È essenziale promuovere la consapevolezza su questi temi e incoraggiare i genitori a cercare aiuto e risorse per i propri figli.

L’apertura di Kim riguardo l’universo della dislessia e il sostegno a North rappresentano un esempio ispiratore. La sua vulnerabilità diventa una forza, dimostrando che affrontare le sfide con sincerità può portare a un futuro migliore. North, condividendo le sue esperienze, incarna il coraggio con cui i giovani affrontano le proprie difficoltà.

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“Messaggi di Speranza: Le Parole di un Ex Studente per i Nuovi Inizi”

Il toccante messaggio di un ex studente, ricco di speranza e consigli per chi inizia il viaggio scolastico.

Un giovane, al suo ritorno a scuola dopo le vacanze estive, ha scoperto un messaggio emozionante lasciato da un ex allievo. Questo scritto, probabilmente redatto da un neodiplomato nel suo ultimo giorno di scuola, è rivolto a chi sta per iniziare il proprio percorso scolastico.
La lettera, pubblicata da Skuola.net, porta la data dell‘8 giugno 2024 ed è firmata da un “ex studente con gli occhi lucidi e un cuore colmo di sentimenti indescrivibili”.

Il messaggio

Di seguito, il testo del messaggio, carico di emozione e timori per il futuro.

“Potrebbe essere che nessuno legga mai queste righe, o forse sì; purtroppo non sarò presente per scoprirlo. Spero che queste parole possano aiutare qualcuno a superare un momento difficile. È per te, leggilo quando ne avrai bisogno.

Vivi questi cinque anni al massimo delle tue capacità. Ama, divertiti e sogna senza limiti. Piangi, prova ansia e disperati quando necessario. Impara, non solo le nozioni scolastiche, ma anche quelle di vita. Affronta questo viaggio con intensità, senza rimpianti.

Non terminare questo percorso con il pensiero: Chissà come sarebbe stato se avessi fatto diversamente. Non lasciare che un voto ti definisca; cadere è parte del processo, curati le ferite e rialzati più forte. Non ponerti limiti, cerca sempre di dare il massimo, sei più forte di quanto pensi. Il tempo scorre inesorabile e nessuno potrà restituirtelo.

Durante il tuo cammino, potresti dire: “Non vedo l’ora che finisca, non ce la faccio più”. Ma quando quel giorno arriva, capisci di non essere pronto per la vita che ti attende, per lasciare il tuo rifugio e diventare “grande”.
“Pagherei oro per un altro giorno”

Adesso ho paura, tanta paura per ciò che verrà, e darei qualsiasi cosa per avere un altro giorno, ma la verità è che non sarei mai pronto. Fai ciò che ti rende felice, senza pensare alle conseguenze; la vita è unica. Forse nessuno leggerà mai questo messaggio, o magari sì; purtroppo non sarò lì per saperlo. Spero che queste parole possano aiutare qualcuno a superare un momento difficile, è tuo, leggilo quando ne avrai bisogno.

La vita è molto più bella di quanto ti facciano credere. Non modificare questo messaggio, anche se imperfetto, è scritto col cuore. Buon viaggio, anche se non ti conosco, ti voglio bene.

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Gaia: Un Esempio di Eccellenza Accademica tra Dislessia e ADHD

Scopri la storia di Gaia, una giovane brillante con dislessia e ADHD, che conquista l’università e ispira altri a seguire i propri sogni.

Gaia è una giovane mente brillante. A soli 16 anni, ha iniziato il suo percorso universitario presso l’Università di Loughborough, grazie a una borsa di studio offerta dalla Fondazione Pietro Pittini di Trieste. Tuttavia, la sua storia diventa ancora più significativa alla luce della sua diagnosi di dislessia e ADHD.

Le metodologie didattiche e il sistema educativo del Regno Unito, insieme alla sua determinazione, hanno permesso a Gaia di esprimere appieno le sue potenzialità, conseguendo la laurea in tempi record.

«Desidero essere un modello per i giovani dislessici e con ADHD in Italia, dove spesso non ricevono il giusto supporto. Le persone con dislessia possono eccellere nel pensiero creativo, presentando idee innovative e profittevoli, e possiedono una notevole capacità di ragionamento critico», ha dichiarato Gaia in un’intervista con un giornale locale.

Ora, a 19 anni, si appresta a intraprendere un nuovo capitolo accademico: «A settembre inizierò il mio dottorato presso l’Università di Birmingham, nel dipartimento di Chimica. Sono entusiasta di approfondire la mia ricerca e continuare a seguire la mia passione per la scienza», ha scritto su LinkedIn.

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“Dislessia: Esperienze e Inclusione al Congresso Nazionale AID 2024”

Unisciti al XVIII Congresso Nazionale AID 2024 per esplorare esperienze e strategie sulla dislessia, il 12 ottobre a Bologna.

In vista della Settimana Nazionale della Dislessia 2024, che si terrà dal 7 al 13 ottobre, l’Associazione Italiana Dislessia (AID) annuncia il suo XVIII Congresso Nazionale dal titolo: “Vivere la dislessia a casa, a scuola, al lavoro: esperienze e prospettive nella società contemporanea”.
L’incontro avrà luogo sabato 12 ottobre 2024, dalle 09:00 alle 16:30, presso la Biblioteca San Domenico di Bologna (Piazza San Domenico 13), con la possibilità di partecipare anche in streaming.

Questo evento, offre ai docenti l’opportunità di acquisire risorse utili per migliorare il loro approccio educativo, in un momento significativo in cui si celebrano i 15 anni dall’entrata in vigore della Legge 170, la prima in Italia dedicata ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

Il congresso ha come obiettivo principale quello di esplorare e condividere le esperienze di vita di chi affronta la dislessia, evidenziando l’impatto che i DSA hanno nei contesti familiare, educativo e lavorativo.

Saranno al centro del dibattito le testimonianze di giovani e adulti con DSA, genitori, insegnanti e professionisti, con l’intento di dimostrare come le sfide legate a questi disturbi possano essere affrontate attraverso strumenti e strategie efficaci.

Inclusione Scolastica

Un ampio focus sarà dedicato all’inclusione scolastica, considerata essenziale per garantire il diritto all’istruzione e alla partecipazione attiva di tutti gli studenti. Esperti e docenti discuteranno su come un ambiente scolastico inclusivo possa migliorare i processi di insegnamento e apprendimento.

Si approfondiranno anche temi legati alla didattica delle emozioni e all’inclusione nelle università, con la partecipazione di membri del Comitato Tecnico e del Comitato Scuola e Università.

Per maggiori informazioni sul programma e su come iscriversi basta andare sul sito cliccano il seguente link

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DSA e Celebrità

“Maria Grazia Cucinotta: La forza di affrontare la dislessia e i traumi del passato”

Maria Grazia Cucinotta: la sua lotta contro la dislessia, e il successo in “Il Postino”.

Maria Grazia Cucinotta, in un’intervista esclusiva al Corriere, ha condiviso dettagli intimi riguardo alla sua infanzia e alla sua esperienza con la dislessia. L’attrice ha rivelato di aver affrontato attacchi di panico durante il liceo a causa del suo disturbo. Riguardo al provino per il film “Il Postino”, in cui interpretò Beatrice, ha ricordato l’emozione di essere scelta da Massimo Troisi, grazie a Nathaly Caldonazzo, che la raccomandò. “Ero nervosa e le gambe mi tremavano mentre leggevo il copione,” ha confessato, sottolineando la sua mancanza di preparazione e esperienza.
Cucinotta ha raccontato che la sua giovinezza non è stata facile, crescendo in un ambiente difficile, dove le persone la consideravano drogata a causa della sua condizione. “Mia madre era disperata” ha aggiunto, spiegando come gli attacchi di panico si manifestassero durante le interrogazioni.

Nonostante le sfide, ha continuato a perseguire la sua carriera, notando che il teatro presenta difficoltà maggiori rispetto al cinema, dove si possono rifare le scene.
Cucinotta ha descritto il suo ruolo in “Il Postino” come “una fortuna incredibile” e ha rivelato di aver rifiutato ruoli accanto a star come Al Pacino e Keanu Reeves a causa di una scena di nudo, sentendosi insicura riguardo al suo corpo. “Se avessi avuto la consapevolezza di oggi, sarebbe stato tutto più semplice,” ha concluso.

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Come Jamie Oliver, chef dislessico, ispira i ragazzi con difficoltà di apprendimento

Jamie Oliver ispira i giovani con dislessia, incoraggiandoli a superare le difficoltà e a credere nelle proprie capacità.

Jamie Oliver, famoso chef britannico, ha recentemente pubblicato un messaggio video su Instagram rivolto ai giovani che affrontano sfide nell’apprendimento, in particolare quelli con dislessia, una condizione con cui lo stesso Oliver ha dovuto fare i conti.
Nel video, Oliver abbandona per una volta i suoi ristoranti milionari e le cucine televisive per parlare direttamente ai ragazzi e ai loro genitori. Il suo messaggio è chiaro: “Va bene non essere bravi in tutto, ciò che conta è come affronti i tuoi punti deboli, quali soluzioni trovi e su cosa investi le tue energie”.
L’occasione per questo messaggio è stata la pubblicazione dei risultati dei GCSE (General Certificate of Secondary Education), gli esami che gli studenti inglesi sostengono a 16 anni.
Oliver rassicura i ragazzi che i voti non definiranno il loro futuro. “L’ho imparato sulla mia pelle, essendo dislessico. È per questo che i miei libri per bambini mi stanno così a cuore”.
Nel post che accompagna il video, Oliver scrive: “La vita è piena di opportunità. Non devi essere famoso per trovare la felicità. Sii coraggioso, curioso, fa esperienze, non aver paura di fallire, investi in relazioni sane e positività. Tutto si sistemerà”.
Nel video, Oliver fa un tour del suo ufficio, tra cucine da sogno e giovani designer al lavoro.
Parla anche dei libri, il suo “peggior incubo” da dislessico, nonostante ne abbia pubblicati decine in tutto il mondo. “Trovo le parole scritte spaventose”, dice.
Ma con l’aiuto di collaboratori come Rebecca, che scrive i suoi libri per bambini mentre lui sviluppa le trame, Oliver dimostra che con il giusto supporto si possono superare le difficoltà.
Il messaggio di Oliver è un incoraggiamento per tutti i ragazzi con difficoltà di apprendimento a non arrendersi, a trovare il proprio modo di superare gli ostacoli e a credere nelle proprie capacità.
La sua storia dimostra che, con determinazione e il giusto supporto, chi ha una diagnosi DSA può raggiungere il successo.