Qualsiasi genitore che nota un attaccamento ai videogiochi un pò troppo intenso da parte di suo figlio o sua figlia tende ad intervenire per ridurlo drasticamente, arrivando in alcuni casi anche a vietare l’utilizzo delle piattaforme di gaming.
Ma è davvero la scelta migliore? Impedire che si sviluppi una vera e propria “dipendenza” è senza dubbio una mossa corretta, ma bisogna tenere presente che un uso adeguato dei videogiochi porta solo benefici.
I videogiochi, infatti, migliorano le abilità cognitive e mentali di base dei bambini e facilitano anche lo sviluppo delle capacità logiche. Lo riporta l’American Journal of Play, che mette in evidenza come un utilizzo corretto del gaming permetta anche di sviluppare una memoria più profonda e apporti miglioramenti al processo decisionale e all’attenzione.
Benefici che sembrano manifestarsi con una certa evidenza anche nei bambini e nelle bambine con dislessia. Sempre stando a quanto pubblicato nel report, pare siano state sufficienti 12 ore di gioco per far sì che alunni e alunne con DSA ottenessero risultati molto più incoraggianti nei test di lettura e fonologia.
Per farla breve, i videogiochi stimolano le proprie risorse mentali, spingendo ad utilizzarle per attuare un processo decisionale che porterà a risolvere i problemi. Pertanto, non bisogna affatto togliere i videogiochi ai bambini e alle bambine: basta semplicemente non esagerare.
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