Il mondo della scuola, e anche quello delle associazioni, chiedeva chiarimenti in merito alle misure da adottare in caso si fosse resa necessaria l’attivazione della Didattica Digitale Integrata (DDI), in particolare riguardo l’attenzione verso le modalità di inclusione.
Proprio per questo, il Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, Dott. Marco Bruschi, ha inoltrato una nota interpretativa e di chiarimento, per spiegare meglio alcuni passaggi del dpcm del 3 novembre 2020.
In particolare, Brucchi specifica la distinzione degli alunni con disabilità dagli altri alunni con bisogni educativi speciali: “Le medesime comunità educanti valuteranno, inoltre, se attivare misure per garantire la frequenza in presenza agli alunni con altri bisogni educativi speciali – si legge nella nota interpretativa e di chiarimento – qualora tali misure siano effettivamente determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da parte degli alunni coinvolti”.
Un chiarimento che l’Associazione Italiana Dislessia (AID) accoglie con soddisfazione, in quanto si va a coinvolgere l’intera comunità educante, ovvero tutte le componenti scolastiche, “nella valutazione delle misure da adottare in merito alla presenza o meno degli alunni durante la DDI”.
Per assicurare il successo formativo di tutti gli alunni e anche per rafforzare i legami all’interno della comunità educante, l’AID sostiene che la strategia intrapresa, ovvero quella della condivisione tra tutti gli attori interessati (alunni, famiglie, docenti, dirigenti scolastici), sia la scelta migliore e maggiormente pertinente.
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