Uno strumento tecnologico, denominato Gary, può venire incontro agli alunni con dislessia e aiutarli nella comprensione del testo.
Tutto merito di uno studio, portato avanti dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento assieme alla Fondazione Bruno Kessler, un ente di ricerca attivo nel settore scientifico tecnologico.
L’indagine ha visto protagonisti 40 bambini e bambine di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Metà di loro presentavano una diagnosi di dislessia, mentre l’altra metà aveva capacità di lettura classiche.
Con Gary, uno strumento simile ad un tablet sviluppato proprio dalla Fondazione, si può avere allo stesso tempo la lettura ad alta voce del testo e l’eye tracker, ovvero il dispositivo che monitora se lo sguardo del lettore sul testo digitale si sofferma sulla parola che segue, che viene a quel punto evidenziata.
Gary è innovativo proprio perchè non si limita a riprodurre a voce alta il testo, ma porta a compimento l’operazione “settandola” con la velocità di lettura del bambino o della bambina, seguendo il ritmo di chi legge.
La comprensione del testo viene quindi resa molto più facile, come spiega il professor Massimo Zancanaro, tra gli autori dello studio: “Il miglioramento è evidente rispetto alle tecnologie di supporto alla lettura basate sul solo audio – afferma il docente al quotidiano ‘Il Giornale’ – Tecnologie, queste, che non agiscono sull’attenzione del bambino, ma che invece tendono solo a sollevarlo dalla difficoltà della lettura di un testo”.
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